Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
L'ITA LIA INC A TENA T Avevamo paralizzare un nemico sicuro e ormai fastidito delle nostre inquietudini, delle nostre turbolenze : l'Austria.
« Con questa minaccia da una parte, cogli armamenti della Francia continuati senza interruzione sulla vetta delle Alpi, con la costituzione d'un ben munito corpo d'esercito nelle provincie tra le Alpi e il mare, che una Convenzione le aveva donato, con la evidente insufficienza di mezzi difensivi nostri — era possibile rimanere più a lungo nell'isolamento senza compromettere quella unità e quella indipendenza nazionale da soli dodici anni consacrata fra tanta luce di giovanili speranze e di gloriose ambizioni? »
Dopo aver prospettato in tal guisa la genesi della Triplice, Crispi tratteggia le ostilità che l'alleanza incontrò in Italia : e dice ch'erano in due correnti della pubblica opinione :
« Abbiamo avuto in Italia gli avversari di ogni e qualunque trattato : la dura lezione del 1878 non era stata sufficiente e la politica dalle mani nette aveva ancora dei fautori, dopo, che essa ci aveva fatto rimanere a mani vuote; e, oltre a questi che si potrebbero definire avversari generici, abbiamo avuto coloro che per ragioni di partito, o mirando a diversi atteggiamenti e raggruppamenti, o perchè sulle ragioni del presente e dell'avvenire facevano prevalere il ricordo della passata dominazione austriaca, erano contrari ad un'alleanza di cui, insieme a noi, avevano sottoscritto il patto la nazione che aveva debellata la Francia nel 1870, e quella che nel 1848 era stata cacciata dall'Italia per'vir-tù di sollevazioni popolari e nel 1866 per forza di armi». D'altra parte un'alleanza era indispensabile : « La politica dell'isolamento è un nobile programma, degno d'un popolo forte, agguerrito, cosciente dei propri diritti e del proprio valore. Se, idealmente, bastasse la coscienza del diritto come difesa, le alleanze apparirebbero una sopraffazione e immediatamente verrebbe meno ogni loro ragione di essere. Ma, finché il diritto degli Stati o la difesa dei loro possessi, comunque acquisiti, sarà affidata al numero, alla perfezione,
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