Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
L'ITALIA INCATENATAquella appena iniziata di tutte le Potenze civili contro la Cina ».
Poi, tornando al tempo della conclusa alleanza, scrive :
«AI 1882, quando fu stretta l'alleanza dell'Italia con le Potenze centrali, ben peggiori erano le condizioni — e parlare di disarmo era un predicare il suicidio.
« Se il concerto europeo ci avesse obbligato a consumare in altrui compagnia un delitto internazionale, a-vrei compreso anche io l'isolamento, nel quale avremmo avuto almeno il conforto — e più che il conforto l'usbergo — del diritto, della giustizia, a tranquillità della nostra coscienza, a tutela del nostro buon nome. Ma, dopo diciotto anni di pace non interrotta, è puerile parlare ancora di misteriosi interessi dinastici in conflitto con quelli dei popoli.
« Non mancano, è vero, esempi d'isolamenti trionfanti nella storia dell'umanità. Valga per tutti la grande Rivoluzione francese, la quale preferì essere isolata e vinse, rinnovando il mondo. Ma l'assistevano le ragioni della giustizia immortale, l'aveva preceduta la dichiarazione dei diritti dell'uomo e l'accompagnarono (non dobbiamo dimenticarlo) due irresistibili strumenti di guerra — la rivoluzione e le armi. »
Poi torna ai suoi antichi avversari :
« Altra corrente, più rumorosa, agitava la pubblica opinione : la dirigevano gli uomini di parte radicale alla Camera e nel paese, cercando di attraversare ad o-gni modo le leali intelligenze con l'Austria, continuando nella propaganda irredentista e propugnando, invece, una stretta intimità con la Repubblica francese, dalla quale la Triplice Alleanza ci veniva, per forza delle cose, ad allontanare.
« Quest'agitazione artificiosa, tenuta viva con più rumore che valore di argomenti, ebbe per risultato di alimentare le diffidenze della Monarchia austriaca verso di noi, sicché nei primi tre anni la Triplice diede scarso frutto.
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