Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAcittadini del Regno accusati di spionaggio, e per essere riusciti a sbrigare rapidamente le pratiche, mentre l'autorità militare pare si goda quando un povero diavolo, accusato falsamente di spionaggio, è trattenuto mesi e mesi in prigione prima di esser dichiarato innocente. »
La paura dello spionaggio era diventata un'ossessione per lo Stato Maggiore austriaco, il quale non si faceva scrupolo d'ostacolare tutto il movimento dei forestieri, per evitare che qualche spia riuscisse a controllare i continui lavori di fortificazione eseguiti alla frontiera.
Nelle terre trentine attigue all'Italia funzionava un vero e proprio servizio di polizia organizzato e diretto dall'autorità militare. È a questo ufficio di polizia militare ch'erano dovuti i continui processi per spionaggio, finiti sempre — diceva l'on. Battisti — in bolle di sapone : ma che costano mesi di carcere preventivo a dei galantuomini.
« È alle stesse autorità militari — continuava il deputato di Trento — che si deve l'imposizione fatta al Governo italiano di ritirare dalle città di Ala e di Riva la regia dogana italiana e trasportarla a qualche chilometro più in giù, su suolo del Regno.
« Tutto ciò per paura che gli impiegati italiani possano vedere chissà mai quali segreti militari. Intanto la piccola città di Ala è stata di un colpo privata di ben duecento impiegati e addetti alle amministrazioni, e risentirà un danno di mezzo milione di corone all'anno; in altre parole Ala, che era una città fiorente, viene da questo colpo di testa del militarismo buttata in una squallida miseria ».
Altri ed altri fatti consimili furono coraggiosamente stigmatizzati dall'on. Battisti, il <-Camera austriaca una fiera campagna contro ciò ch'egli chiamava il « terrorismo militare » nelle terre di confine : e la sua voce non abbassò il tono nemmeno ^uando venne in campo la persona allora ootentissima di Conrad von Hoetzendorf, e quella addirittura onnipotente dell'Arciduca ereditario Francesco Ferdinando.
« Dove l'autorità militare fa fabbricare i forti — dis-
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