Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
L'ITALIA INCATENATAnorevole Wollemborg per promuovere la costruzione d'una ferrovia d'interesse strategico :
« Un illustre nostro collega di particolare competenza, dopo aver visitato un anno fa il confine italo-austriaco, ebbe a definire lo stato militare al di là della frontiera come quello dell'antivigilia, se non della vigilia, della mobilitazione.
« Di poi, gli apprestamenti militari dell'Austria al nostro confine terrestre sono progrediti ancora, e tuttavia progrediscono incessantemente.
<( Negli ultimi tempi, è stato grande e continuo l'aumento di forze nel territorio dei corpi d'armata di frontiera, sia col trasferirvi nuovi riparti dal confine russo e dall'interno della monarchia, sia per un maggiore addensamento di truppe, nell'ambito dei corpi medesimi, nelle vicinanze più immediate della nostra frontiera.
« Accenno, soltanto, al campo trincerato costruito intorno a Trento; e mi astengo dal qualificarne il carattere. E mi limito a ricordare le nuove guarnigioni, di cui sono ora provvisti tutti i più piccoli comuni del Friuli al di ,à del Judrio. Poderosa è, e più si va facendo, la sistemazione difensiva della frontiera austriaca : numerosi gli sbarramenti e dotati di armamenti modernissimi; molti costruiti, molti in costruzione; sempre nuovi forti blindati; sempre nuove strade militari, al cui allestimento si lavora perfino la notte.
« Uno studio assai importante dello Stato Maggiore francese, pubblicato nella R.evue militaire des armées étrangères dell'anno scorso, illustra la rete ferroviaria austriaca, avente per iscopo la concentrazione di grossi corpi alla frontiera italiana, in particolare all'Isonzo. Fino a poco tempo fa, dice quello studio, tre linee soltanto, di cui una a doppio binario, potevano servire alla radunata sull'Isonzo, perchè la linea di Tarvis era separata dalle altre dal massiccio delle Alpi Giulie. Ma (seguita quello studio) dal 1904 l'Austria si è adoperata ad aumentare la sua rete ferroviaria, a collegare Linz con Salzburg da una parte, con Gorizia e Trieste dall'altra; in modo da far sboccare verso l'Isonzo anche le due li-
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