Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAtanti, e sarà a loro riguardo una violenza, di cui essi quind'innanzi tenteranno di liberarsi... »
Ancora nel '48. Un documento, conservato nel Museo Correr di Venezia, così descrive la vita a Trieste : « ...La Polizia ricominciò il suo regno tenebroso di cabale, di accuse, di spionaggio : alle spie pagate s'aggiunsero le paganti; ogni uomo di quello scarso partito tende l'orecchio, raccoglie le parole, commenta i discorsi, accusa i pensieri; è spia, commissario, giudice, esecutore ad un tempo... Quella poca feccia, inerte sempre, ora disoccupata perchè il commercio di Trieste è perduto per l'ambizione e pegl'interessi individuali di quei pochissimi, s'ubbriaca col loro denaro, e poi corre sulla pesta di chi le fu designato dai suoi padroni, aggiungendo ad oltraggi vilissimi, attentati alla vita, alla proprietà, a quanto v'ha di più sacro... E se non lo credete, domandatelo alla Polizia con le sue prigioni aperte ad ogni gemito, domandatelo ai cannoni di Castello appuntati sempre sulla città, che la minacciano ad ogni grido. »
E nello stesso anno la Gazzetta di Venezia pubblicava una lettera da Trieste in cui era detto :
« Il mal umore è al colmo. La nazionalità italiana, che si volle in noi troppo calpestata, si solleva più forte. Se numerose truppe non ci stessero addosso, potremmo tutto sperare; ma con un grosso esercito sulle spalle, e con nemici nel nostro seno, non possiamo attendere salvezza se non dal di fuori. Iddio faccia prosperare la causa italiana; la sua prosperità ci darà forza a liberarci. »
Sulla situazione creata dall' Austria in Istria, allo scoppio della guerra del 1866, scriveva Tomaso Luciani: « L'Austria usa largamente dei diritti che le dà la sospensione della libertà personale e lo stato d'assedio. Da ogni luogo principale e dai secondari perfino, manda a domicilio coatto ed in bando distinti cittadini, senza riguardo ad età, a circostanze famigliari o di professione, o a stato di salute perfino.
« La legge del sospetto è in pieno trionfo, e serve
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