Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAda regioni limpidamente italiane, creando una situazione nella quale pareva di veder rivivere tutta una storia di lontane oppressioni....
E Barzini osservava : « Noi che siamo costanti e convinti fautori della amicizia austriaca e della più stretta collaborazione fra l'Italia e l'Austria, e che ci compiacciamo dei frutti di questa alleanza da noi patrocinata, non possiamo essere fraintesi. L'equivoco deve venir dissipato. Si deve cessare di scorgere uno spirito aggressivo in ogni naturale interessamento dell'opinione pubblica italiana verso l'italianità che lotta per la sua vita al di là delle frontiere____
« Per la bocca del popolo ogni traccia del passato narra la sua leggenda. Gli uomini parlano dei monumenti e i monumenti parlano degli uomini. Con i secoli fra la terra e i suoi figli è nata una comunanza profonda. L'anima del popolo è piena della sua terra come la terra è piena di generazioni. La polvere che si calpesta ha vissuto e parlato la stessa lingua che si ode oggi. Ed è a questa italianità che si attenta. Si vuol troncare una storia come si tronca una testa. I monumenti dell'italianità, così viventi, dovrebbero divenire delle mute pietre sepolcrali nel mondo slavo, e, come nella Dalmazia croatizzata, si vorrebbe demolire il più grande, il più prezioso, il più fulgido monumento del popolo : la sua anima. »
Belle e generose parole, che dovevano morir senza eco nei penetrali del governo di Vienna e della luogotenenza di Trieste, ma che diffusero e rinvigorirono in Italia quel sentimento popolare, da cui vennero due anni più tardi così magnifiche esplosioni di fraterna solidarietà con gli irredenti.
Circa nella stessa epoca del Barzini, un altro pubblicista compieva una profonda inchiesta sulla situazione degli italiani soggetti all'Austria. Corrispondente della <( Stampa » a Vienna, Virginio Gayda aveva potuto imparare a conoscere il problema nella sua intima es-
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