Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      L'ITALIA INCATENATAparola, un segno aprivano i cuori, tristi e sognanti nell'attesa, ed assumevano il valore gigante di un simbolo, come i segni di una religione. Un tale spirito, acutamente vivo, dominato, sferzato da un sogno unico, che altera tutte le consuetudini del pensiero, della vita quotidiana e atrofizza, direi, tutti gli altri centri sensitivi, è la fiamma sola che muove Trieste e le città italiane d'oltre confine.....
      « È un umile sacrificio occulto, individuale dei cuori, delle fortune per l'idea. Vi pare ch'essa sola dia un colore, un significato, uno scopo alla vita di questa gente. In quasi tutti i movimenti del pensiero dei giovani, nei lavori scientifici, nelle opere letterarie, scoprite una sottile comune tendenza a celebrare la nazione, l'Italia, i suoi uomini. La poesia, la musica, la ricerca economica, lo studio politico ascendono tutti verso la stessa stella. L'italianità è la premessa di ogni lavoro mentale. Perfino ciò che si chiama il senso morale è alterato da questa sacra ossessione. Discorrete con signore colte, con uomini gravi : cogliete in essi un fresco amore ingenuo, quasi infantile, che definisce buono, migliore tutto ciò che è d'Italia e non sa pensare una vergogna che sia italiana.
      « Vi è una continua adorazione fedele, senza scetticismi nè scoraggiamenti, piena di poesia e di disperazione, che annulla quasi il proprio valore e si umilia per ogni cosa che rappresenti con un segno l'Italia.
      « Non vi è forse più grande, pura nostalgia di anime per l'Italia di quella che vive e si tormenta qui, fra la gente italiana. La perseguitano, la insultano, ne fanno un reato da tribunale, che si mescola con un volgare delitto della strada : essa ha bisogno di una fede e la trova nel suo cuore leonino; si raccoglie nel sogno, poi che le si vuol togliere tutto, e pensa al di là.... »
      Questi scritti, che per l'Italia ignara o indifferente assumevano volta a volta il carattere di rivelazioni, di ammonimenti, lasciarono traccie profonde : era quasi un ultimatum posto alla nazione perchè essa finalmente intendesse che non era più lecito esser ciechi nè mancipi.
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 2. L'Italia incatenata (33 anni di Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 208

   

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