Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
L'ITALIA INCATENATAtaliani, con provvedimenti individualizzati. Oggi, essendovi nella città un'officina del gas, azienda autonoma da oltre cinquanta anni, essendovi un'azienda deh'acque-dotto da pochi anni acquistata dalla società anonima che la eserciva — due aziende, che hanno col Comune un vincolo soltanto finanziario, in cui i funzionari non sono depositari di un'briciolo di autorità — ecco che il principe di Hohenlohe trova che non si può vendere al pubblico nè l'acqua nè la luce senza prima aver prestato giuramento di fedeltà all'imperatore.
« Si tratta di un'interpretazione? No. Il luogotenente, con un periodo di uno dei suoi decreti, si tradisce e confessa che si tratta di una innovazione. Esso dichiara, infatti, che occorre, dopo mezzo secolo, modificare lo statuto dell'azienda municipale del gas, il quale non si trova in corrispondenza con la legge dello Stato, ammettendo impiegati di nazionalità straniera, ciò di cui, per tanto tempo, nè lui nè altri si erano accorti.
« E allora? Tutto questo come si spiega? Tutto questo che mira alla depressione e alla distruzione della italianità, che ostenta disprezzo nei riguardi non solo del sentimento nazionale, ma per il dovere internazionale, come si concilia con le solenni affermazioni ufficiali, con gli abbracciamenti e la prodigalità nella distribuzione delle croci? Un ministro degli esteri, al quale, molti anni or sono, io rivolgevo questa domanda indiscreta, mi rispondeva così :
« — Veda : la mentalità austriaca è fatta così. In questa materia speciale non ragiona, non può ragionare. La tradizione del passato, impersonata nel ministro della guerra e nel ministro dell'interno, è in perpetuo conflitto con la realtà del presente, rappresentata dal ministro degli esteri; e nel conflitto, la tradizione inviscerata nella compagine dello Stato, ha sempre, necessariamente, il di sopra. Non bisogna farne un gran caso.
e Io risposi in quel giorno : — Metta, signor ministro, di avere un ottimo amico, che sia anche magari un suo fratello d'armi, della cui chiara intelligenza, delle cui buone intenzioni non possa dubitare. Ma metta, anche, che la sua mano pesante, per una disgraziata impulsività
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