Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
L'ITALIA INCATENATAla comoda tesi della pace garantita. Certamente in varie epoche quella tesi ebbe importanza reale; così Francesco Crispi, che tante volte ne ripetè l'enunciazione, poteva effettivamente ritener minacciata l'Italia dalla Francia. Ma altre volte lo schermo della efficacia pacifica fu posto artificiosamente davanti alla Triplice perchè non apparisse troppo visibile quanto in essa v'era di ostico alla storia ed alle aspirazioni dell'Italia.
Rudinì fece di questa garanzia pacifica inerente all'alleanza il luogo comune di tutte le sue dichiarazioni parlamentari sulla politica estera. Ed ebbe buon giuoco poi che !a parte più accesa della Camera, di solito sostenitrice vivace delle tendenze irredentiste, ebbe sempre cura di non suscitare imbarazzi al governo che due volte era sorto quale contraltare dell'odiatissimo Crispi. Così la politica interna, coi suoi meschini accomodamenti, influì profondamente sulla politica estera : e in particolar modo nei riguardi dell'Austria smorzò l'alta intonazione delle proteste d'un tempo e gradatamente condusse a quella torpida remissività, della quale l'Austria doveva così largamente approfittare.
Nel giorno in cui l'Italia si legò all'Austria, avrebbe dovuto ricordare ciò che Bismarck disse della politica austriaca : allora non avrebbe avuto così amare delusioni. Bismarck. il quale pure aveva tanta fede nell'alleanza con l'Austria, che voleva da principio fosse incorporata nella costituzione dello Stato, diceva : « Io desidero i buoni rapporti con l'Austria, ma conosco le forze che presiedono alla politica viennese. Esse sono più complicate delle nostre a causa della diversità delle nazionalità, delle divergenze tra loro, delle loro aspirazioni. della influenza clericale e del'e tentazioni che nascondono i paesi del Danubio e le regioni dai Balcani al Mar Nero. Noi non abbiamo il diritto di abbandonare l'Austria, ma non bisogna d'altra parte perdere di vista la possibilità di essere abbandonati dalla politica viennese. La direzione della politica tedesca, se essa vuol compiere il dover suo, deve rendersene conto prima che l'evento si avveri ».
Tanto più l'Italia avrebbe dovuto rendersene con-
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I. Reggio — Storia della grande guerra d'Italia _ Voi. H 12
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