Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAParole profetiche! E continuava : « Lo slavismo è animato da un pensiero grande : è una gente nuova che si affaccia alila vita e vuole occupare il suo posto — e di gente che sa volere, possiede tutte le energie, tutte le risolutezze — tanto che, malgrado la Siberia e il k.nut, il genio slavo sferza sin la volontà dei suoi Cesari, e li obbliga a camminare innanzi. Del resto, passano gli czar, passano despoti ed uomini — e rimangono i popoli, rimangono le patrie nei limiti a loro assegnati dalla natura. Se il genio slavo saprà cancellar l'Austria, per ciò solo avrà ben meritato della civiltà. Austria e Turchia sono i due termini incivili di Europa che debbono sparire — e col secolo spariranno ». Era il grande vaticinio di Giuseppe Mazzini.
« Il pensiero latino — osservava Imbriani — invece di oppugnare il pensiero slavo, lo rinvigorisca, gli tenda la mano. La maggior minaccia per l'Italia si è di ripiombare in istato di pieno vassallaggio del teutone — e di vederlo a Trieste. Questo il pericolo da scongiurare. Abbattuta la Francia, ciò riescirebbe inevitabile. Più che di Nizza e della Corsica, noi ci occupiamo di Trieste e di Trento, perchè il Trentino, cuneo formidabile, penetra nella nostra cervice, e ci conduce per i suoi cento canali lo straniero nel cuore — perchè gli squarciati confini ad oriente, lasciano libero il varco all'invasione — perchè la pianura veneta è aperta dall'Isonzo e minacciata alle spalle da tutte le valli a sghembo, che dal Trentino vi conducono — perchè abbiamo le porte sfondate e lo straniero in casa — perchè nell'Italia è il possesso dell'Adriatico — infine perchè, aperta, indifesa, malsicura, senza le Alpi Retiche e le Giulie, l'Italia non è ».
Quante volte dalle più alte tribune furono pronunciate analoghe parole da Imbriani e da quelli che con lui consentivano nel giudicare funesto l'orientamento della nostra politica estera! Ma negli uomini che guidavano la politica italiana mancò la visione giusta : e mancò sopratutto la forza per mutar rotta.
Uno solo aveva quella forza che sarebbe stata necessaria : Crispi. Ma egli vedeva la Triplice traverso la
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