Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
ILA NEUTRALITÀ PROCLAMATA
L' « ultimatum » alla serbia — L'opinione pubblica disorientata —
Uno scritto dell'on. Bissolati — Le giornate febbrili a Roma — Il pensiero definitivo del governo — I capisaldi della neutralità — i primi commenti anglo-francesi — grande dimostrazione alla Camera di Parigi — La portata della neutralità — Le correnti nel pubblico — Il problema decli armamenti — Necessità d'esser vigili — Un precedente del Vaticano — Il documento di Pio x — I doveri della neutralità — Il « Goeben »
e il « BrESLAU j> .
Quando l'ultimatum austriaco alla Serbia apri davanti agli sguardi atterriti del mondo la prospettiva della probabile conflagrazione, l'opinione pubblica italiana si trovò singolarmente disorientata.
Quel buon senso fondamentale, ch'è dote preziosa degli italiani, li portava a questo spontaneo ragionamento semplicista : noi siamo alleati all'Austria, ma dall'alleanza non abbiamo avuto che dolori ed umiliazioni; dobbiamo ora, per quell'alleanza, incontrare anche i supremi pericoli d'un grande conflitto, suscitato dalla cupidigia dell'Austria e certamente non rispondente ai nostri interessi politici?
11 ragionamento era naturale : ma ad esso si opponeva un'incognita. Quali erano gli obblighi precisi portati dal trattato della Triplice? Era legata l'Italia in modo da dover seguire ciecamente la volontà altrui che la trascinava alla guerra, o era libera di seguire al caso
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