Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'IT A Lì Ala volontà propria, che poteva sviarla dal terribile cimento?
      La pubblica opinione, di fronte a questo oscuro dilemma, s'agitava nel vuoto. La prima aperta parola che accennasse alla neutralità fu pronunciata dall'on. Bis-solati, che pubblicò nel Secolo di Milano e contemporaneamente nel Messaggero di Roma questo scritto :
      « Nessuna illusione più ormai. Non soltanto la guerra proseguirà ad oltranza fra la Drina e il Danubio, ma nulla varrà, nè buon volere di intermediari, nè minaccia di rivoluzioni interne, ad impedire che la fiamma investa tutta l'Europa. Perchè? Per una ragione semplice. Perchè appunto è la gran guerra che si è voluta, si è meditata, si è preparata. Si aggiunga : coloro che la prepararono e la vollero, i governi di Germania e del-l'Austria-Ungheria, hanno avuto modo di riconvincersi che il momento per l'assalto non poteva meglio essere scelto. La Serbia con le truppe dislocate al sud, la Russia col suo allestimento guerresco tuttora incompleto, la Francia col Governo assente e in piena febbre di interne discordie, l'Inghilterra con la piaga aperta e sanguinante della crisi irlandese; potrebbero ripresentarsi mai condizioni più propizie alla vittoria germanica?
      « Nessuno dunque cerchi di illudersi. Coloro infatti che vollero la guerra hanno ben calcolato di poter superare anche la resistenza del più possente avversario della guerra, e cioè del partito socialista. I Governi germanico e austriaco debbono aver pensato che la opposizione dei socialisti non supererà i limiti di una semplice protesta quando gli eserciti della Russia appaiano all'orizzonte. A quest'ora i socialisti dell'Austria avrebbero già dovuto proclamare lo sciopero ferroviario. I socialisti di Germania avrebbero dovuto già dare alla loro protesta il carattere di un ultimatum insurrezionale. Perchè non l'han fatto? Perchè con ogni probabilità non lo faranno? Perchè essi, che furono sempre triplicisti, rimangono oggi perplessi e dubitosi se il loro dovere di socialisti consista davvero nell'aprire le frontiere alla Russia. La rivoluzione socialista potrà scoppiare poi, sotto lo spasimo della crisi economica
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 3. La nebbia sulla nazione (La neutralità)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 198

   

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