Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA NEBBIA SULLA NAZIONEche seguirà la guerra anche se vittoriosa, o sotto la tragica disorganizzazione della sconfitta; ma intanto l'onda sanguigna si spiega inesorabile su tutta Europa.
      « Delle grandi nazioni, l'Italia sola può avere la fortuna di non andarne sommersa. Ma l'Italia non è essa vincolata alla Triplice? Con la discesa in campo della Russia e della Francia, non sarà avverata quella condizione in vista della quale assunse il vincolo dell'alleanza? Non siamo qui a discutere se il popolo italiano sia o non sia disposto a mantener fede a patti che non conosce. Una cosa è certa : il popolo non potrà prendere norma che dai propri interessi e dai propri sentimenti, per muoversi in conformità o in contrasto coi patti segnati dai Governi. Frattanto quello che importa rilevare è che, ragionando secondo le più ovvie presunzioni, la neutralità oggi desiderata dal popolo italiano può coincidere cogli obblighi nostri verso la Triplice Alleanza, nonché coi doveri nostri verso le Potenze della Triplice Intesa alle quali sino a ieri ci legarono vincoli di amicizia.
      « Non è questo un nostro convincimento di occasione. Nella tornata .del 9 giugno 1909 combattendo la domanda di nuovi crediti militari noi illustravamo In Parlamento la tesi della neutralità italiana con queste parole :
      « In realtà, o colleghi, gli imperi centrali che cosa possono chiedere all'Italia? Che cosa chiedono infatti? Possono chiedere soltanto quello che l'Italia può dare, perchè sanno bene essere inutile che il Governo stipuli patti che il popolo italiano non consentirebbe a mantenere. L'Italia non può dare, come dicevo poc'anzi, la promessa di una partecipazione attiva ad un conflitto anglo-germanico (questo era allora il punto pericoloso nei rapporti fra i due gruppi europei, mentre oggi il fatto determinante l'urto fra i due gruppi è il conflitto slavo-tedesco), nel senso di mettersi in armi contro la Francia e contro l'Inghilterra; questo gli imperi centrali non possono chiedere e non chiederanno. L'Italia invece può dare la promessa di non attaccarli quando il conflitto scoppiasse. »
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 3. La nebbia sulla nazione (La neutralità)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 198

   

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