Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIArezzato il sogno di veder la Francia vincitrice dell'Ita-lia, mentre la Russia avrebbe schiacciato l'Austria. E la Francia vittoriosa avrebbe ridato Roma al Papa. La guerra imminente fu annunciata allora dal Nunzio di Vienna, per una indiscrezione, si disse e poi si smentì, del conte Kalnoky, Ministro degli esteri dell'Impero.
      Leone XIII si vide già ultra-prigioniero dell'Italia. E pensò di partire. Ma una spada di Damocle pendeva, a proposito di quell'idea, sulla Santa Sede : la minaccia della partenza del Papa da Roma, fatta nel 1878, in Conclave, dal Sacro Collegio, aveva avuto già una risposta grave. 11 Governo d'Italia era là a ripetere che se il Papa avesse voluto partire con il Sacro Collegio e la sua Corte, egli avrebbe avuto scorta di garanzia fino alle Alpi od al mare; ma che i Palazzi Apostolici, lasciati per la legge delle prerogative papali in godimento del Pontefice, sarebbero stati occupati, la legge abrogata, in fatto e in diritto : e l'allontanamento dalla Cattedra di S. Pietro, dalla sua sede storica e naturale, sarebbe stato ritenuto non precario, ma definitivo.
      In ogni modo fu riunito segretamente un Concistoro in cui della partenza del Papa si sarebbe parlato; e perfino si sarebbe discusso intorno alla convenienza di accettare l'ospitalità di una più che di un'altra Potenza, fra quelle che si erano proposte, in varie epoche, alla S. Sede.
      Fu detto nel 1889, che uno dei cardinali tedeschi, il principe Adolfo Hohenlohe, si sarebbe affrettato a comunicare il proposito a Crispi, il quale avrebbe appunto rinnovata la minaccia del 78. Certo è che mentre è certo che anche l'Austria aveva offerto al Pontefice la sua ospitalità, questa fu graziosamente rifiutata per la scelta, in caso — ma ciò non è certo — di altri lidi : quei lidi di Francia, forse, da cui il Papa sarebbe poi potuto partire trionfante alla volta di Roma papale, seguito dalle corazzate della Repubblica francese...
      La guerra non venne : e Leone XIII seguitò a rimanere a Roma, intento a tessere la rete delle sue grandi chimere, come quella della riunione, sotto Roma, delle
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 3. La nebbia sulla nazione (La neutralità)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 198

   

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