Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAle nostre coste e la sorte dei nostri uomini in Libia, e-vitando l'ostilità delle flotte francese ed inglese nel diterraneo. »
      Ma più che mai si sentiva il bisogno d'assicurare alla proclamata neutralità l'adeguato presidio delle armi.
      L'esercito, sia per le conseguenze della guerra libica, sia per deficienza nei provvedimenti che avrebbero dovuto reintegrarne la saldezza, era in condizioni non liete, e senza dubbio tali da non poter affrontare l'eventualità d'una guerra immediata. Importava dunque ricostituirne al più presto la forza e l'efficienza : questione d'energia e questione di denaro.
      « Che fare — chiedeva il Giornale d'Italia — per porre in condizioni di piena efficienza l'esercito e renderlo al più presto poderoso e temibile strumento di qualsiasi ulteriore nostra azione politica?
      « Che fare, per questo? Anzi tutto, col coraggio che la gravità della situazione consiglia, chiedere al Paese, senza nulla nascondere, i fondi ritenuti necessari per provvedere a quanto ancora occorre di rifornimenti, per effettuare a suo tempo nella loro integrità e senza manchevolezze le operazioni di mobilitazione, coi conseguenti incrementi di organici e quadri, e per assicurare il perfetto funzionamento di tutti i servizi in guerra...
      « Frattanto, poiché di mobilitazione non si vuole parlare — e potrebbe in effetti riuscir più che altro dannoso, prima di trovarci nelle volute condizioni per effettuarla, — che cosa è indispensabile fare subito — indipendentemente dai provvedimenti che conseguono direttamente da quello ora indicato — per accelerare i tempi ed assicurare la massima efficienza al necessario passaggio dal piede di pace al piede di guerra?
      « Noi abbiamo cominciato col chiamare alle armi tre classi congedate dell'esercito permanente, e di altre due o tre è prevedibile il più o meno prossimo richiamo. Quando si pensi che la mobilitazione generale implica l'affluenza alle armi di otto classi dell'esercito permanente, di quattro della milizia mobile,e di sette della milizia territoriale, oltre alla attuazione di una enorme_ 56 —


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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 3. La nebbia sulla nazione (La neutralità)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 198

   

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