Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA NEBBIA SULLA NAZIONEcasse — è stato quello di non aver mai guardato in faccia la Germania con una mentalità di vinto.
      Interrogato sui problemi che l'Italia doveva accingersi a risolvere, Delcassé rispose :
      « Non ho bisogno di fare alcuna professione di fede. La mia amicizia per l'Italia non è di fresca data. Mi si è rimproverato molte volte di fare una politica sentimentale. Credo che anche i sentimenti siano una forza. Quanto avviene ora alla frontiera, ne è una prova. Comunque sia, non è un male per un ministro conciliare le proprie simpatie con gli interessi del paese, ed è quanto io ho sempre cercato di fare di fronte all'Italia.
      « Desidero di rievocare un ricordo personale. Ero di passaggio a Roma nella primavera del 1898, poche settimane prima di diventare ministro degli esteri. Ero lungi dal pensare alla funzione che dovevo assumere poco dopo con una certa trepidazione, ma avevo già tenuto due portafogli minori nel Gabinetto precedente, e fui accolto con grande cortesia dagli uomini politici italiani. Ebbi allora l'occasione di intrattenermi a lungo col marchese Visconti-Venosta che reggeva la Consulta e si venne naturalmente a discorrere dei rapporti fra le due nazioni. L'eminente statista non mi nascose che era assai diffìcile sanare la piaga aperta dalla questione di Tunisi. Mi ricordo di avergli risposto testualmente : « Eppure, marchese, il Mediterraneo che ci ha imbronciati è quello che ci deve riconciliare. » Spiegai fino da allora quello che doveva poi essere il mio programma. E cioè la Francia doveva pensare subito a garantire l'avvenire dei suoi possedimenti nell'Africa settentrionale; ma all'est le sue ambizioni non si spingevano al di là della Tunisia. La natura stessa del golfo di Tunisi sembrava porre un limite alle sue mire. Essa avrebbe quindi concesso volentieri all'Italia di affermare le sue aspirazioni su di un'altra zona africana.
      « Quando poco dopo giunsi al Quai d'Orsay, mi trovai alle prese con l'ardua questione di Fascioda. Ma non tardai, per mezzo del mio amico Barrère, da poco nominato all'Ambasciata di Roma, a fare sapere al
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 3. La nebbia sulla nazione (La neutralità)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 198

   

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