Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
VIILE RIPERCUSSIONI DELLA GUERRA
Lo sconvolgimento economico — Il panico finanziario — I primi provvedimenti del governo — Ritorna la calma — Il divieto d'esportazione degli alimenti — Il rincaro del grano — Una notaufficiale sul mercato granario — le notizie militari — un divieto in forma cortese — accaparramento ed aggiotaggio — il problema degli emigrati — le disposizioni del governo — la situazione nei vari paesi — una lettera del ministro messimy
— Tragedie non controllate — Per la riapertura della Camera — Una mossa dei deputati socialisti — Le dichiarazioni dell'on. Salandra — Gli affidamenti del ministro Ciuffelli — Una richiesta di deputati repubblicani — Il Parlamento resta chiuso — i giornalisti italiani banditi da Vienna — La paura dello spionaggio — La revisione delle lettere — Le pungenti scortesie austriache — Vienna fa eccezione alle altre capitali.
La prima ripercussione della guerra in Italia, per quanto questa avesse dichiarato la propria neutralità, non poteva essere che un grande sconvolgimento di tutta l'economia nazionale.
Nel campo finanziario, segnatamente, si manifestò un panico, che fece adunare agli sportelli delle Banche e delle Casse di Risparmio di Roma, di Torino, di Genova, e d'altri centri minori, una folla di depositanti che chiedevano il rimborso.
L'allarme era pienamente ingiustificato; tuttavia il governo sentì di dover intervenire, per un'ovvia considerazione. È chiaro che gli Istituti raccoglitori di depositi, per poter pagare ai loro clienti gli interessi e sostenere le spese, debbono impiegare i fondi in titoli, sconti
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