Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA N'EBBI A SULLA NAZIONEdiritti italiani sulla base della semplice dichiarazione di neutralità, non ha molti partigiani. Tutti i giornali più o meno autorevoli di Pietroburgo, in parecchi articoli, e molti uomini che hanno voce nella politica russa giudicano che la dichiarazione di neutralità non è stata che il primo passo per arrivare al riconoscimento da parte del Governo italiano che i veri reali interessi del nostro paese sono in perfetto accordo con gli interessi delle Potenze belligeranti della Triplice Intesa.
      « Non si riesce a capire — si dice qui — come l'Italia potrebbe continuare a restare a lungo neutrale, senza condannarsi a un isolamento pericolosissimo in questa lotta generale, e ancora più pericoloso per il giorno in cui si procederà a la liquidazione dei conti; senza condannarsi a discendere, per restarvi certamente parecchie dozzine di anni, al livello delle Potenze di terzo ordine. »
      La Novoje Vremja affrontava la questione italiana formulando pronostici per ciò che sarebbe avvenuto a guerra finita.
      « I tedeschi — scriveva l'autorevole giornale — se saranno battuti, odieranno l'Italia; se vinceranno, la disprezzeranno. Per questa ragione l'Italia non dovrà più contare per gli imbarazzi futuri sull'aiuto dell'Austria e della Germania. L'Italia, completamente isolata dalla Triplice Alleanza, non potrà restare isolata davanti alla Triplice Intesa, rinsaldata dalla dichiarazione di Londra.
      «Se l'Italia restasse estranea anche alla Triplice anglo-franco-russa, si verrebbe a trovare assolutamente isolata e di conseguenza in condizione di non poter soddisfare le sue grandi aspirazioni. Delcassé ha dichiarato che nel futuro trattato di pace non bisognerà dimenticare i sacrifici che avranno dovuto sopportare le nazioni europee per vincere i tedeschi. Questa guerra domanderà una tale intensità di sforzi, che, quando sarà terminata, tutti coloro che vi avranno partecipato avranno diritto ad una ricompensa, che, si comprende da sé, dovrà essere proporzionata ai sacrifici sopportati. Altrimenti l'equilibrio diverrebbe ancora instabile. Perciò le
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 3. La nebbia sulla nazione (La neutralità)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 198

   

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