Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'IT A Lì Aessere contraria al materialismo autocratico, al militarismo feudale e alla reazione contro la libertà individuale che la Germania rappresenta in questo momento, di fronte al mondo.
      «Io mi domando dove Garibaldi, se fosse vivo, prenderebbe posto in questo momento. So bene qual'è la risposta; ma non ho bisogno di fare una domanda ipotetica. Alcuni giorni or sono, mentre i reggimenti dei nostri soldati passavano attraverso Londra, fu veduto un vecchio in camicia rossa che marciava a fianco delle truppe. Era un vecchio garibaldino, che aveva tolto dal suo armadio l'uniforme che attestava il suo servizio sotto il liberatore d'Italia ed era corso a marciare a testa alta e cogli occhi sfavillanti al fianco dei nostri giovani.
      « Italiani! nella persona di questo vecchio soldato della libertà, noi vi salutiamo. Il vostro cuore è pieno, noi chiediamo la vostra simpatia e il vostro amore; ce li rifiuterete voi? »
      Il Daily Telegraph giudicava che l'ora critica della decisione fosse giunta, come conseguenza delle sconfitte austriache :
      « C'è un fatto importante — esso diceva — che si impone da sè all'attenzione degli uomini di Stato italiani, ed è che l'Impero degli Absburgo è destinato a sfasciarsi. Le popolazioni slave dell'Austria-Ungheria non sono le sole tenute da questa Potenza in stato di soggezione. La Serbia si è già assicurato, come ora stanno le cose, un immenso aumento di territorio e di popolazione, perchè la Serbia ha conquistato con le sue armi il diritto di accampare le pretese di nazionalità e di manifestare delle legittime ambizioni. Ma l'Italia non è in arme. Questa è la situazione nella sua semplicità. E certamente è compresa pienamente dagli uomini di Stato italiani, i quali hanno finora salvaguardato gli interessi del loro paese con rara abilità. La posizione dell'Italia è straordinariamente delicata. Essa ha sempre considerata la Francia come una rivale nel Mediterraneo, e la Russia è la protettrice degli slavi che hanno pure ostacolato le ambizioni dell'Italia, per quanto assai meno di
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 3. La nebbia sulla nazione (La neutralità)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 198

   

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