Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA N'EBBI A SULLA NAZIONEquel che abbiano fatto gli austriaci. Le considerazioni sopra esposte sono importanti, forse hanno un peso decisivo. Ma l'Italia deve decidersi al più presto, giacche le sarebbe poi diffìcile fare appello alla gratitudine ed alla considerazione degli alleati, se essa posponesse il suo intervento fino a quando alle sue armi non rimanesse nulla da compiere. »
      La Morning Post considerava l'intervento dell'Italia come il fattore decisivo della guerra.
      « Cinque corpi d'armata italiani — essa scriveva — entrando in Francia come i nostri nemici desidererebbero, renderebbero estremamente difficile la situazione dell'esercito francese..Questi cinque corpi d'armata entrando in Francia come invece vorrebbero gli alleati, deciderebbero la sorte delle forze tedesche in questo teatro della guerra. Sette corpi d'armata italiani entrando adesso in Austria, potrebbero marciare su Vienna, completare lo sfasciamento della potenza austriaca, mentre lasciando dietro forze sufficienti per investire Fola, costringerebbero la flotta austriaca ad arrendersi oppure a prendere il largo ed andare a combattere.
      « Ma ancora più importante sarebbe l'azione della flotta italiana, ch'è più che in grado di competere con quella austriaca, con la quale ha un vecchio conto da regolare. Una simile azione dell'Italia, se essa in questo momento abbandonasse la sua neutralità, permetterebbe alle flotte alleate nel Mediterraneo di inviar grandi rinforzi alle loro squadre nel Mare del Nord. La conseguenza di tutto questo sarebbe quasi certamente una più rapida decisione della guerra, ciò che sarebbe utile, non soltanto agli alleati, ma a tutte le nazioni interessate, comprese la Germania e l'Austria-Ungheria, che hanno sofferto dalla lunga guerra quanto i loro avversari. Se questo sarebbe un bene per l'Italia, è questione che l'Italia soltanto può decidere. »
      Anche il colonnello Repington, l'autorevole critico militare del Times, fece udire la sua voce.
      « Naturalmente — egli disse — nessuno di noi desidera trascinare alcun altro Stato nel conflitto contro
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 3. La nebbia sulla nazione (La neutralità)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 198

   

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