Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'IT A Lì Ala sua volontà. Noi sappiamo che gli Stati neutrali sono interessati in modo vitale a questa guerra quasi generale, e sappiamo pure che la loro partecipazione al conflitto sarà decisa semplicemente e soltanto dalla visione dei loro propri interessi e non da alcun riguardo agli interessi nostri. Noi siamo loro grati della loro neutralità e dobbiamo lasciarli liberi di mantenerla o no. Ma non possiamo tuttavia chiudere gli occhi sull'importantissimo movimento che si manifesta in Italia in favore degli alleati. Ormai è diventato chiaro alla maggioranza degli italiani che i loro interessi vitali saranno in gioco al momento delle ripartizioni dopo la guerra. »
      Dopo l'esame dell'esercito italiano, il qua^ — egli diceva — « per numero, spirito, armamento e allenamento potrà portare a termine la missione che gli sarà affidata dal popolo italiano )>, il colonnello Repington si occupava della frontiera austriaca fra le Alpi Giulie e l'Adriatico.
      « In tempi normali — egli diceva — gli austriaci potrebbero mobilizzare più rapidamente dell'Italia e affrontare questa con forze superiori. Questa situazione fu sfruttata come leva per costringere l'Italia a restare nella Triplice Alleanza, ma ora tutto è cambiato. L'Italia non incontrerà grandi difficoltà a raggiungere il suo obbiettivo in Istria. Essa possiede un'ottima base a Venezia, una potente flotta, dei validi amici. Tutte queste circostanze sono di quelle che non si ripetono troppo spesso nella storia di una nazione. Noi non dobbiamo dunque molto sorprenderci se gli italiani decideranno di trar vantaggio da questa occasione unica e fuggente di agire. »
      Come si vede, il colonnello Repington facilitava e-normemente il compito delle armi italiane. Trasportato '¦~1 suo ardente desiderio di veder intervenire l'Italia, egli dimenticava le formidabili fortificazioni di Gorizia e del Carso...
      Ma un'altra, ben altrimenti autorevole personalità inglese, si fece avanti a perorare la causa dell'intervento italiano. E fu Winston Churchill, allora primo lord del-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 3. La nebbia sulla nazione (La neutralità)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 198

   

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