Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA N'EBBI A SULLA NAZIONEdeve pesare le parole e le frasi colla bilancia dell'orafo. La censura militare vieta di parlar male di questo o di quel belligerante; di fare apprezzamenti; di usare termini energici nell'esprimere i propri pensieri sulla guerra; di abbondare negli aggettivi, di far profezie o previsioni; insomma, di esternare checchessia che possa offendere anche lontanamente la suscettibilità dei consoli e dei sudditi tutti dei paesi belligeranti.
« Ma quando si pensa che la Germania ha organizzato in tutta la Svizzera un servizio speciale di informazioni e di ritagli de' giornali, cóli'incarico di riferire tutto quello che si dice e quello che non si dice sul conto della Germania, è facile, immaginarsi in quale imbarazzo debba trovarsi il giornalista quando, putacaso, il dovere professionale gli impone di dare sulla Germania qualche notizia non proprio buona o di esprimere un apprezzamento che può dispiacere ad un suddito tedesco.
« E a ciò si aggiunge la questione materiale, che i tedeschi, i quali forniscono la maggior parte della clientela agli alberghi svizzeri, hanno anche minacciato di boicottare le stazioni svizzere se i figli di Guglielmo Teli non si manterranno neutralmente favorevoli alla causa germanica. »
« E l'autorità federale ad insistere per il rispetto alla neutralità, e la censura militare a serrare i freni, a correre alla caccia delle espressioni, delle parole aneutrali.
« Ma questa continua pressione dei sentimenti, questa persistente costrizione del pensiero in individui usi alla libertà ed alla indipendenza garantite dalla costituzione, hanno provocato qualche reazione. Quando la Gazzetta del Popolo ripetè la voce di un accordo austro-svizzero ai danni dell'Italia, la stampa svizzera perse le staffe e disse chiaro e tondo alle autorità federali che parte della colpa di questa diffidenza ricadeva sulla Svizzera, che aveva avuto paura di protestare per la violazione della neutralità del Belgio, e che praticava una neutralità che pareva un surrogato della paura. »
Insomma, a torto o a ragione, in Italia si cominciava a diffidare della neutralità svizzera; ed anche il Iin-
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