Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA N'EBBI A SULLA NAZIONEguerra verso la frontiera orientale, potrebbe svolgersi a partire dal tratto di catena alpina che dal colle del Gran S>. Bernardo si estende sino a quello dello Stelvio; la sezione veramente pericolosa è quella che corrisponde al saliente ticinese, attraverso le vie di comunicazione ordinarie e ferroviarie di grande potenzialità logistica.
      Questo fascio stradale, oltre ad assicurare al nemico lo sbocco in piano in territorio proprio, valica la frontiera a pochi chilometri dalla importante linea di anroc-camento Varese-Como, ed ha a portata di mano un obbiettivo di grandissima importanza politica ed economica : Milano. È pertanto facile a prevedersi che il grosso dell'invasione dalla Svizzera passerebbe di qui.
      Queste erano le considerazioni d'indole militare che venivano fatte dai competenti a proposito di ciò che già cominciava ad essere chiamato correntemente « il pericolo svizzero ».
      Ma le apprensioni perdettero ogni forza quando a smentirne il fondamento sorse la voce più autorevole : quella del nuovo Presidente della Confederazione elvetica, Giuseppe Motta, che in un'intervista ebbe esplicite parole.
      — La neutralità della Svizzera — disse l'on. Motta — è sincera, durevole; senza restrizioni mentali. Supporre altra cosa è una assurdità. La neutralità, conservata traverso i secoli, è la corazza della Svizzera, la sua forza, la sua ragione di esistere...
      L'intervista continuò sulla diceria corsa di un'intesa segreta fra l'Austria e il Governo svizzero, ovvero fra l'Austria e lo Stato Maggiore svizzero, per attaccare l'Italia insieme o per permettere alle truppe austriache di traversare il cantone dei Grigioni, per sorprendere l'Italia in una parte poco difesa della sua frontiera.
      Il Presidente non solo oppose la più energica smentita, ma nel ripeterla, la sua voce si alzò e divenne sdegnosa.
      — Si obietta — proseguì il Presidente —- che noi potremmo opporci alla traversata austriaca blandamente, prò forma, scolpandoci col dire che cedemmo alla
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 3. La nebbia sulla nazione (La neutralità)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 198

   

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