Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRAN.DE GUERRA D'ITALIA
« A ventiquattro ore di distanza la provocazione tedesca riceveva la sua condanna nella dichiarazione del-lon. Salandra al Parlaménto italiano. Il Presidente del Consiglio italiano ha dichiarato, tra gli applausi della Camera, che l'esame della lettera e dello spirito dei trattati aveva dimostrato al Governo come l'Italia fosse sciolta dagli obblighi dell'alleanza, la quale aveva un carattere puramente difensivo. È, dunque l'aggressione tedesca che ha sciolto l'Italia dalla necessità di combattere a fianco della Germania e dell'Austria e della loro alleata turca contro le Potenze che difendono la libertà dei popoli e i diritti delle nazionalità. Il significato di questo discorso è messo in rilievo dalla impressione che ha prodotto a Montecitorio e dai commenti della stampa italiana. La coalizione dei popoli contro gli Imperi germanici e i loro alleati turchi si va svolgendo, ma non è una coalizione riunita dalla gelosia contro una prosperità troppo florida, come pretende il Cancelliere tedesco : è la coalizione formata successivamente dai paesi liberi per resistere alla pretesa insolente di imporre con la forza il dominio e la civiltà tedeschi. »
11 Journal des Débats a sua volta disse : « 11 discorso significa chiaramente che il Governo italiano non vuole che la guerra europea abbia a chiudersi prima che esso si sia assicurato, in un modo o nell'altro, l'acquisto di Trento e Trieste. Nessun Governo potrebbe resistere in Italia, se la pace si concludesse tra gli attuali belligeranti senza che quelle terre irredente fossero restituite all'Italia. La situazione in Rumenia è analoga : una rivoluzione travolgerebbe il Governo se la pace tra l'Austria e la Russia si ristabilisse senza la restituzione della Transilvania alla Rumenia. Bisogna dunque aspettarsi di vedere l'Italia e la Rumenia uscire contemporaneamente dalla loro neutralità. Nessun intrigo diplomatico potrebbe prevalere contro irresistibili passioni nazionali. In entrambi i paesi l'opinione consente a lasciare al Governo responsabile la scelta del momento, ma essa non perdonerebbe mai un temporeggiamento che conducesse all'inazione. »
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