Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRAN.DE GUERRA D'ITALIAnecessaria l'azione. Può essa aspettare che le altre nazioni si esauriscano in sanguinosi combattimenti per farle un avvenire di onore e di prosperità? O invece ha deciso di essere arbitra della propria fortuna a cui l'invita la gloria del suo sangue? 11 capo del suo governo ha parlato da uomo che sa e che vuole: noi gli inviamo iLsaluto dei combattenti. »
Intanto la Camera chiudeva i suoi lavori, dopo aver concesso al governo i voluti poteri per l'esercizio provvisorio.
Nell'ultima seduta, mentre si scambiavano i rituali saluti, indirizzati dall'on. Raineri al Presidente Mar-cora e da questo rivolti a tutta la Camera, un'onda trattenuta di patriottismo cercava di farsi strada tra le misurate parole.
Entusiastici applausi salutarono le espressioni dell'on. Salandra, in risposta a quelle di Raineri e di Mar-cora.
« Accetto — disse il capo del governo — di tutto cuore l'augurio che essi hanno formulato, poiché non è augurio per noi, ma per la patria. Perchè quest'augurio si verifichi occorre, e la invocherò di nuovo, la concordia nazionale, quella concordia che, come benissimo ha detto il nostro presidente, si sentiva palpitare nell'intimo dei nostri cuori, on. colleghi, anche quando manifestavate, con forme del resto naturali e temperate, i vostri dissensi.
i( Sì, l'anima nazionale d'Italia è concorde, e poiché è concorde, a nome del paese io ripeto il grido di « Viva l'Italia! »
La discussione al Senato intorno alle dichiarazioni del governo fu breve e dignitosa : e si chiuse con un voto storico.
La neutralità fu approvata da un ex-ministro degli Esteri, il senatore Canevaro, con queste parole :
« Ministro degli Affari Esteri per circa un anno, geloso custode del trattato d'alleanza, dovetti meditarne le clausole e credo mio dovere dichiarare che bene ha
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