Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      IliLE INCERTEZZE DELLA SITUAZIONE
      Manifestazioni patriottiche al Senato — La votazione sull'equivoco? — I dubeI all'estero — Le esigenze economiche — Il Prestito nazionale d'un miliardo — Un ciudizio di Luzzatti — Le complicazioni albanesi — I bersaglieri a Vallona — Il pensiero di Bettolo — Un commento profetico — La nota accres-siva a Vienna — La parola di Hanotaux — I volontari italiani nell'ArgonneBruno e Costante Garibaldi — Il telegramma di PoiNC'ré — l'.'nima d"l popolo.
      Nelle brevi discussioni che seguirono il voto memorabile. non mancarono al Senato altissime manifestazioni di patriottismo.
      Il senatore Morra di Lavriano, prendendo argomento da alcune provocazioni compiute dalia Turchia, disse parole che certamente avevano ben più largo significato.
      « Se un'azione — egli dichiarò — deve esservi, sarà adatta ai propositi di tutti gli italiani, i quali non vogliono la guerra ad ogni costo, ma vogliono che l'Italia, se la guerra sarà necessaria, scenda in campo, non con rassegnazione, ma con entusiasmo.
      « Io, avanzo del 1848, se l'Italia farà la guerra dirò al Re : « Sire, guardatevi intorno, e vedrete che tutti gli italiani sono uniti, i cuori battono all'unisono, e torneranno gli entusiasmi dei gloriosi tempi nei quali si combatteva per 1 unità della patria. »
      « II grande avo del nostro Re, ricordiamolo sempre, disse : « L'Italia deve essere, non solo rispettata, ma anche temuta. »
      E nell'ultima seduta del Senato, in occasione dei
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 4. L'incubo (I pericoli della neutralità)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 197

   

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