Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
L'INCUBOIl dubbio era legittimo. Certi senatori, fu notato, s'erano creduti in dovere di deplorare la parte più liberale favorevole all'intervento, come rea d'aberrazione : tuttavia non avevano, per conto loro, osato rendere a-pertamente al neutralismo tutto l'omaggio a cui parevano in cuor loro disposti. Anzi avevano respinto come assurdo il criterio della neutralità assoluta. Questa povera neutralità assoluta aveva assunto l'aria d'una religione che avesse parecchi seguaci, ma di cui il culto si celebrasse nell'oscurità e nel silenzio... Certi senatori approvarono fervidamente la grande preparazione militare e non repugnarono in modo assoluto alla possibilità d'una guerra italiana : ma si dichiararono favorevoli a questa estrema risoluzione soltanto nel caso in cui fossero minacciati gli interessi italiani.
Ora gl'interessi italiani — diceva taluno — sono già minacciati dalle logiche conseguenze della vittoria degli uni o degli altri e dalla solitudine in cui ci getterebbe la nostra neutralità, se essa diventasse fine a sè stessa. La minaccia contro i nostri interessi si è determinata sin dalla dichiarazione di guerra dell'Austria contro la Serbia, ha assunto tutta la sua gravità sin dal momento in cui, facendo la Germania causa comune con l'Austria, la guerra europea appariva un sovvertimento di rapporti fra nazione e nazione e di diritti delle nazioni.
Da questo ragionamento si derivava l'obbligo di guardare in faccia alla situazione e di risolverla una volta per sempre.
Insomma, il governo aveva detto molto, per chi voleva intendere in questo senso; per gli altri, non aveva detto nulla di preciso al di là della neutralità, in cui tutti concordavano.
Abbiamo udito in Senato — notava il Corriere della Sera — un egregio uomo affermare esser lecito, sì, sperare che alcune città dove si parla l'italiano non restino sempre divise da noi, ma il desiderio di ottenere una cosa non giustificare l'azione violenta per impadronirsene. Piissima teoria, senza dubbio, ma con la quale contrasta tutta la storia del Risorgimento italiano. Da che aspetteremo dunque il benefizio? Da un atto di
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