Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAvicinanza di un'altra che è simbolo di anarchia politica. »
      Dopo aver espresso l'augurio che i popoli balcanici intendessero la convenienza di fare una politica balcanica in luogo di lasciarsi fuorviare da intenti personali, il signor Sazonoff parlò più particolarmente della Ru-menia, che al pari dell'Italia, a suo avviso, aveva un solo nemico da combattere : l'Austria.
      Poi venne a parlare dell'Adriatico. « L'Italia — egli disse — avrà Otranto o Brindisi fortificate. Chi ha Venezia, chi potrebbe avere Trieste ed ha già Vallona è, per tali fatti, signora dell'Adriatico. Io chiamo questa una dominazione completa, e in conseguenza comprendo benissimo che l'Italia debba essere signora di questo mare. Ma noi vorremmo naturalmente che essa lasciasse vivere anche gli altri, ed è questo il caso della Serbia e del Montenegro che hanno imprescrittibili diritti.... »
      Si può agevolmente immaginare che l'intervista non passò inosservata. Nelle capitali d'Europa essa diede luogo a molte discussioni.
      Il Temps giudicò le parole del ministro russo a questo modo :
      « Sazonoff s'è espresso con grande precisione e con una franchezza completa. Il grado di fiducia e di cordialità che caratterizza le relazioni tra Roma e Pietro-grado autorizza questa libertà di linguaggio. L'Italia attende gli eventi. L'opinione pubblica si mostra favorevole all'intervento, ma si rimette, per l'entrata in azione, al a decisione del Governo. Essa è convinta che coloro che dirigono i destini dell'Italia sapranno assicurare al Paese il vantaggio che attende dalle enormi spese militari e che sarà data soddisfazione alle aspirazioni nazionali.
      (( L'Italia attende con l'arma in pugno. Ma se è ancora neutrale, semplice spettatrice, la simbolica e grandiosa manifestazione dei funerali di Bruno Gariba'di ha dato la misura dei sentimenti popolari. 11 linguaggio chiaro e cordiale di Sazonoff non può dispiacere al po-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 4. L'incubo (I pericoli della neutralità)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 197

   

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