Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAsti Stati alla guerra può essere decisa soltanto dai loro governi secondo i principi della politica nazionale, e la forza di questi ultimi non sarà affatto aumentata, anzi potrà essere facilmente indebolita da commenti stimolanti provenienti dall'estero.
      « A quanto sembra, è probabile che soltanto le considerazioni ritenute vitali per questi due Stati li spingeranno fra breve a scendere in campo. Ma è certo che essi non si lasceranno in alcun modo allettare ad allontanarsi dall'ambito delle loro mire ed esigenze nazionali. )>
      I commenti tedeschi erano, come si poteva attendersi, francamente malevoli.
      Le Hamburger Nachrichten scrivevano : « Sazonoff non nascose la sua delusione. Aveva atteso che l'Italia si mostrasse più pronta e decisa. II senso del suo discorso è che l'Italia può prendersi tutta l'Albania, se vuole. È un compenso anticipato per l'aiuto da dare alla pericolante Russia e agli Alleati. Come Witte disse ai giapponesi : — Prendetevi la Corea — quand'essi l'avevano già in gran parte presa, così Sazonoff dice agli italiani : — Prendetevi l'Albania — e, a condizione che versino il loro sangue per la Russia, aggiunge Trento e Trieste, e li spinge a far presto.
      « Questa fretta è sospetta. Infatti i fantasmi contro cui vuol spingere gli italiani sono invece gli eserciti molto vivi dell'Austria e della Germania. L'Italia arma e sarà pronta a primavera. Ma con quale scopo? Per ora lo scopo è di essere militarmente pronta. Quel che farà allora non si può sapere; non Io sanno forse neppure gli uomini di Stato italiani. Agiranno secondo la situazione che sarà venuta formandosi in Europa. »
      « Sazonoff ha avuto la mano pesante — scriveva la Franhtfurter Zeitung. — Le sue dichiarazioni oltrepassano tutte le usanze diplomatiche. Il ministro russo dà infatti un aperto voto di biasimo al Governo italiano. Anche il richiamo alla Rumenia, malgrado tutte le simpatie, non deve riuscire troppo piacevole agli italiani. E non manca l'accenno al predominio balcanico che riuscirebbe intollerabile alla Russia. A Roma dovranno
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 4. L'incubo (I pericoli della neutralità)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 197

   

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