Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA DITALI Asi voglia giudicare l'opera del conte Berchtold, non si può certo ammettere che egli sia stato tanto da poco da anteporre i bisogni personali ai doveri del suo importantissimo compito, proprio mentre la Monarchia è in guerra. Ora, siccome viviamo in un paese costituzionale, abbiamo diritto di pretendere che si dica chiaramente quali sono stati i motivi delle dimissioni del conte Berchtold e quali sono le prospettive che ci presenta la nomina del barone Burian a suo successore. »
      Anche a Berlino i giornali si mostravano impacciati. Quali responsabilità non volle assumere? Quali necessità non seppe imporre? Queste erano le domande che formulavano per spiegare le dimissioni; ma non sapevano trovare la risposta.
      La Vossische Zeitung fece osservare che, come diceva Andrassy, Francesco Giuseppe rimaneva il proprio ministro degli esteri : e non il peggiore.
      « Ancor oggi — diceva il giornale — egli dirige la politica con superiore tranquillità e forza di decisione. E Burian da tempo era noto per essere uomo di particolare fiducia dell'imperatore. Burian è uomo energico, che non esiterebbe ad agire come situazione impone, anche se la necessità di tale decisione non fosse ancora universalmente riconosciuta. In Germania si vedrà con fiducia questa salda mano impadronirsi del timone. 11 fatto d'essere Burian ungherese non va interpretato nel senso che il punto di vista ungherese si imporrà unilateralmente. Infatti al nome dell'ungherese Andrassy vanno congiunte le più gloriose tradizioni dei rapporti dell'Austria-Ungheria con la Germania, riconfermati da questa guerra. »
      La Frankfurter Zeitung accennava alla possibilità che l'occupazione italiana di Vallona potesse entrare per qualche parte nelle dimissioni di Berchtold.
      « Le cose in Albania — diceva il giornale — per incapacità degli uomini e per le circostanze avverse, sono andate altrimenti di quello che Berchtold pensasse; e sarebbe comprensibile che coloro che già accura-vano Berchtold di fare una politica sterile, si siano fatti
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 4. L'incubo (I pericoli della neutralità)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 197

   

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