Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
L'INCUBOgiudica da un commento di giornale comparso in Serbia. !a occupazione di Vallona avrebbe destato fra i nostri amici serbi una certa inquietudine. I serbi si debbono rassicurare. Per stabilire e mantenere la sua egemonia sull'Adriatico, l'Italia non deve lasciare all'Austria all'ovest dei Balcani nessun alleato possibile. Per trionfare oggi e custodirsi domani, essa ha bisogno del concorso della Serbia e del consenso della Grecia. L'Albania non rappresenta più oggi per l'Italia che una barriera. Quando l'Italia potrà avere per clienti della sua industria e del suo commercio la grande Grecia e la grande Serbia di domani, come potrebbe preferire loro una piccola Albania senza mezzi? Quando il suo slancio economico potrà estendersi sino al Danubio, dovrebbe essa fermarsi alla riva dell'Adriatico? Quando potesse con una intesa con la Serbia e con la Grecia, con la Romania e col Montenegro chiudere per sempre davanti all'Austria le strade del Mediterraneo e fare regnare nei Balcani la influenza italiana, rinunziereb-be 1 Italia a questa sicurezza e si priverebbe di questo irradiamento?
« Noi francesi non abbiamo il diritto di domandarle di uscire dalla sua neutra ità : essa ha tenuto fedelmente verso di noi l'impegno che Delcassé aveva preso in suo nome dieci anni fa dall' alto della tribuna del Parlamento francese. Ciò basta per il suo onore, ciò basta per la nostra riconoscenza. Ma noi possiamo unire le nostre speranze alle sue, e, poiché Vallona non è che un passo verso Trieste, se la flotta francese può in questo momento servire la causa italiana contribuendo a distruggere le basi navali dell'Austria nell'Adriatico, quando suonerà ben presto l'ora per la sparizione dell'Austria e della Turchia perchè non formulare la nostra fede nelle vittorie comuni, che permetteranno alle due nazioni latine di attuare nella stessa ora le loro rivendicazioni nazionali? Gli antichi pensavano che per trionfare in guerra, un popolo dovesse sacrificare agli Dei. L Italia ha consumato il suo sacrificio; gli Dei sono paghi; i discendenti del popolo romano hanno diritto ora alle riparazioni della conquista. »
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