Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAnon si richiamino all'opinione pubblica, ma assumano essi stessi la responsabilità. Tutte le notizie da Roma concordano nel dichiarare che il Re dà il maggiore appoggio alla politica della neutralità, ritenendola la sola onorevole e salutare. Il miglior titolo d'onore di suo nonno fu quello di Re Galantuomo, riconosciutogli anche dall'Austria, malgrado egli le dichiarasse due volte la guerra. Vittorio Emanuele II non era alleato dell'Austria e poteva denunziare la pace quando gli fosse parso necessario nell'interesse dello Stato. In conformità a questo ordine di idee, il nipote allontana da sè le voci traviate della passione che salgono sino a lui. Umberto e Vittorio Emanuele III hanno sempre dimostrato di considerarsi legati dalla parola data e di non mirare a maggiore alloro di quello del galantuomo. »
      Parole senza consistenza. Lo storico tedesco mostrava d'ignorare come la grandissima maggioranza degli italiani non sia rappresentata nè dal Vaticano, nè dai socialisti neutralisti. V'erano del resto allora, come sempre vi sono, necessità che trascinano tutti, anche i nolenti, anche i resistenti, e sono le necessità d'ordine vitale pel paese : quelle necessità difensive — difensive di fronte alle nuove formazioni europee — che costituivano uno dei fondamenti per la libertà di vita della nazione.
      Ora di queste supreme necessità la maggioranza grandissima della nazione volle e seppe tener conto.
      Ma la stampa viennese non si fermò alle prime avvisaglie. Essa volle andare al vivo della questione : e la Neue jreie Presse pubblicò un articolo molto sintomatico sulle relazioni fra l'Italia e l'Austria-Ungheria, cercando di confutare in tono un po' canzonatorio e un po' minaccioso le argomentazioni degli italiani fautori della politica dell'intervento. L'articolo era intitolato : « Noi e l'Italia. »
      « Una parte della stampa italiana — diceva il giornale — fin dallo scoppio della guerra si occupa molto dell'Austria-Ungheria, discutendo se noi stiamo già per morire, oppure se potremo ancora rifarci. A noi che ve-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 4. L'incubo (I pericoli della neutralità)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 197

   

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