Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      L'I SCUBOE il Corriere della Sera scriveva :
      (. Alla Camera non si parlò, nè dal Governo, nè da deputati, di politica estera; e se dal banco del Governo venne una parola che si riferisse alla situazione interna-ziona'e, quella parola disse al paese il dovere severo che gli è imposto dalla considerazione del proprio avvenire. e ricordò all'Italia di oggi che essa è responsabile delle sue decisioni verso l'Italia di domani. Il Governo, dunque, non dichiarò affatto di essere contrario alla guerra, e la prima seduta della Camera non dimostra in alcun modo che esso lo sia.
      ( La deduzione fatta a Vienna è infondata, ed è arbitraria : chi dice ad una generazione che essa è piccola cosa in confronto della grande serie delle generazioni che costituiscono storicamente una nazione, parla un linguaggio di esortazione al dovere, ed eventualmente al sacrificio, ed ha il diritto di pretendere che le sue parole e il suo atteggiamento non vengano deviati ad un significato ben diverso, se non addirittura opposto. »
      Come di solito accade nella stampa viennese, dopo gli articoli pubblicati dai giornali per conto proprio, saltò fuori una personalità importante e partecipò alla polemica. Quella volta si trattava dell'on. Alberto Berzeviczy, già presidente della Camera ungherese e ministro dell'istruzione e presidente dell'Accademia ungherese delle scienze. L'articolo conteneva apprezzamenti molto vivaci contro l'Italia, fondati sulla solita assurda pretesa che l'Italia fosse tenuta a fare esclusivamente gli interessi dell'Austria, mentre questa aveva agito non solo senza il consenso dell'Italia, ma ai danni dell'Italia.
      e La questione che agita l'animo della nostra Monarchia e specialmente del. Ungheria, dove le simpatie per l'Italia hanno radici profonde — scriveva l'articolista — è l'atteggiamento dell'Italia in caso di una più lunga durata della guerra. Tale questione dev'essere trattata rispetto all'Italia in modo diverso che non nei riguardi degli altri Stati neutrali, visto che solo l'Italia è legata a noi da un trattato di alleanza. L'atteggiamento attuale del Governo italiano non dà certo motivo a preoc-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 4. L'incubo (I pericoli della neutralità)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 197

   

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