Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
L'I SCUBOdiversa da quella già così spesso udita, a Berlino si andava compiendo qualche mutamento nella valutazione degli elementi fondamentali delle re-azioni italo-austria-che. Tale mutamento pareva risultasse dal nuovo linguaggio del Lokal-Anzeiger a proposito dello spirito pubblico in Italia di fronte alla immane guerra, linguaggio che differiva sostanzialmente dai giudizi manifestati di solito al riguardo sui giornali tedeschi.
« È certo — diceva il giornale — che tutta la nazione italiana pensa che alla guerra si debba ricorrere soltanto quando l'onore e i grandi interessi del paese lo richiedano; ma è altrettanto certo che il governo che la dichiarasse necessaria, avrebbe con sè tutta la nazione compatta, e la stessa resistenza dei socialisti intransigenti si fonderebbe come neve al sole. Questa realtà può spiacerci, ma chiudere gli occhi non conviene. Conviene piuttosto seguire i principii della politica di Bis-marck, che furono il segreto dei suoi successi, cioè far tacere i propri pregiudizi e desideri, e, se si vuole sapere ciò che l'Italia farà, procurare di giudicare la situazione con gli occhi di un italiano assennato, ma dall'animo ardente di amor patrio, pieno dei ricordi gloriosi del risorgimento e delle aspirazioni di completare l'unità nazionale. Allora si vedrà che v'è pericolo in mora e che occorre cercare i mezzi per rimuoverlo presto.
« Fra i mezzi che devono scartarsi sono le prediche morali. Già in tempi normali i ritegni morali, che non sono mai stati ostacoli insormontabili per uomini politici energici, non potranno esserlo quando il mondo brucia. Non essi potranno trattenere un popolo che, a torto o a ragione, crede venuto il momento di attuare il sogno di secoli, e ancor meno lo potranno nella patria di Machiavelli.
« 11 secondo mezzo a cui bisogna rinunciare è l'intimidazione. 1 successi militari parlano da sè automaticamente : metterli troppo in rilievo con gesti di minaccia, oltre che superfluo, è dannoso e pericoloso. Anche gli italiani più avversi alla Germania non nascosero mai la loro ammirazione per la dimostrazione di forza materiale e morale data da essa. La minaccia raggiunge l'ef-
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