Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      L'I SCUBOre italiana, notando che il gTave scacco subito ora dai russi diminuisce per l'Italia l'urgenza di compiere la sua vigilia d'arme. Crediamo nostro dovere di far rilevare immediatamente l'erroneità di una simile osservazione e l'essenziale vanità dell'argomento che la informa e la ispira.
      « Noi non vogliamo giudicare ora l'importanza che la sconfitta e la ritirata dei russi possono avere nella economia generale della guerra; è argomento difficile, e a farsene un criterio esatto occorrerebbe avere a propria disposizione ben altri e maggiori elementi che quelli forniti dai telegrammi ufficiali, naturalmente interessati (da una parte e dall'altra dei belligeranti) a difendere una verità... ad usura Delphini.
      i Ma ciò che vogliamo notare subito è questo : che, qualunque sia la portata militare degli ultimi avvenimenti, essa non influisce menomamente sulla necessità che ha l'Italia di compiere colla massima rapidità e colla massima efficienza le operazioni necessarie al suo armamento e di mobilitare lo spirito pubblico per il trionfo delle aspirazioni nazionali da conseguire in un modo o nell'altro. Diverso può essere il modo, purché chiaro ed assoluto sia il fine.
      « Già noi abbiamo esposto le ragioni per le quali occorre che l'Italia sia al più presto possibile in grado di poter affrontare con serena sicurezza le più ardue prove; più volte abbiamo dimostrato come nella terribile crisi che attraversa l'Europa, l'Italia abbia il preciso dovere di essere pronta ad ogni cimento. Abbiamo anzi fatto di più: abbiamo chiaramente illustrata la tesi che, se l'Italia si lasciasse cullare dalle illusioni di un soporifero pacifismo ad oltranza, potrebbe preparare a sè stessa, in un avvenire tutt'altro che lontano, le più amare e le più pericolose disillusioni.
      « Ora noi non abbiamo che da riprendere questa tesi per essere convinti — e. speriamo, per convincere — che lo svolgimento degli avvenimenti militari in Europa non può minimamente influire sulla necessità della nostra preparazione. L'Europa è tutta, ormai, un immenso campo di battaglia e non vi è uomo al mondo che
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 4. L'incubo (I pericoli della neutralità)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 197

   

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