Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAzia di Mazzini, che la questione d'Oriente non può essere liquidata senza sollevare la questione degli Absbur-go. L'Italia deve pensare alla questione del Trentino e dell'Adriatico, più complicata ed importante che quella di Trieste, oltre alla sorte futura dell'Asia Minore.
      « 11 principe di Biilow ha fatto capire che se l'Italia se ne starà tranquilla, forse la mela potrà cadere da sola tra le sue labbra. Ma l'Italia sa che essa può raccogliere un frutto più ricco sollevandosi e stendendo la mano. » Garvin credeva che se i dubbi sulla potenza mi itare reale dell'Inghilterra non fossero sussistiti più sul continente, molte esitazioni sarebbero state abbattute. Egli esprimeva l'opinione che durante gli ultimi pochi anni l'Italia avesse seguito con apprensione eccessiva le lotte politiche e sociali inglesi, temendo per la potenza nazionale futura dell'Inghilterra, e così non avesse pienamente compreso quale injmensa vitalità di forze esistesse nell'Inghilterra d'oggi.
      « Ma — concludeva Garvin — si tratta semplicemente di un errore di prospettiva che sarà presto corretto, poiché di rado la politica italiana non ha saputo distinguere fra l'influenza reale delle forze interne e gli indizi più superficiali della politica europea. »
      « Le notizie sulle operazioni dei Dardanelli — scriveva da Roma il dottor Dillon al Daily Telegraph — hanno modificato assai la situazione. Finche l'Oriente restava non toccato dagli avvenimenti della guerra, l'atteggiamento di attesa dell'Italia restava immutato. I capi di tutti i partiti sembravano contenti di aspettare. Ma da quando la sorte ha cominciato a mostrarsi avversa alla Turchia ed a mostrare di volerne la fine, le fondamenta della serenità italiana sono state notevolmente scosse, e la curiosità, con la quale finora l'Italia assisteva al conflitto, si è improvvisamente trasformata in profonda preoccupazione. »
      Il dottor Dillon soggiungeva che gli italiani si rendevano conto che i loro interessi futuri nel vicino Oriente erano sufficientemente importanti per fare una nuova revisione dei motivi che avevano giustificato l'atteggiamento di attesa della nazione.
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 4. L'incubo (I pericoli della neutralità)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 197

   

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