Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      L'I SCUBO
      » Ora — continuava egli — per la prima volta dopo l'agosto, gli alleati hanno adottato un piano di campagna, i cui risultati sono destinati ad avere importanza politica oltre che militare. Con la scomparsa del Governo turco e la presa di Costantinopoli, è ragionevo.e supporre che gli alleati abbiano anche tracciato, per lo meno in ampie linee, le basi di quell'equilibrio definitivo che si potrà ottenere in modo permanente nel vicino Oriente e negli Stati balcanici, ed è lecito anche presumere che terranno soltanto conto delle pretese di quelle nazioni che avranno contribuito al loro successo.
      « Non è un segreto che, da quando sono giunte le notizie dei Dardanelli, tutti i partiti d'Italia esaminano la situazione seguendo questo ordine di idee, e che per il momento la questione della rettifica della frontiera austriaca passa in seconda linea in confronto con gli interessi potenti dell'Italia nell'Asia Minore, e del.'oc-casione rapidamente fuggevole di realizzarli. »
      11 dottor Dillon diceva poi di aver avuto occasione di discutere francamente dell'atteggiamento dell'Italia con alcuni uomini politici italiani.
      « lo non dissi loro — continuava egli — nulla di nuovo quando assicurai che le Potenze dell'Intesa sono abbastanza forti per combattere la loro guerra senza l'aiuto di nessuno degli Stati che ora cono neutrali, e che ne lo stesso modo come ci siamo trattenuti dal sollecitare il loro aiuto durante la lotta, non solleciteremo il loro parere quando si tratterà di spartire le spoglie. »
      Comunque, il dottor Dillon potè convincersi che gli i-taliani di tutti i partiti nutrivano sentimenti amichevoii e calda simpatia per il suo paese.
      « Questa amicizia e questa simpatia — egli aggiungeva — non hanno soltanto radice negli avvenimenti del passato, ma hanno avuto anche nuovo sviluppo dal principio della guerra per il rispetto che l'Inghilterra ha sempre dimostrato per i diritti e le responsabilità dell'Italia, tenendo conto delle difficili condizioni in cui essa deve prendere una decisione. L'Italia è grata alla Gran Bretagna per il fatto che evita ogni atto ed ogni parola che possano essere interpretati come una pressione. »
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 4. L'incubo (I pericoli della neutralità)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 197

   

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