Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIApanificazione. I relativi provvedimenti furono stabiliti col medesimo Decreto : e il paese si mostrò concorde e disciplinato anche in quelle parti delle nuove disposizioni che importavano qualche disagio.
Tutto prendeva colore dalla guerra, che ancora a-veva lasciato immune il nostro paese, ma alla quale ci sentivamo addotti da una forza che sempre più appariva irresistibile.
Le discussioni di gelosi argomenti si facevano con aperte parole : e il pubblico si appassionava a questi problemi, che venivano sviscerati nella loro intima essenza per opera spesso di cospicue personalità.
Fu caratteristico, ad esempio, uno scritto pubblicato dal senatore Filippo Savorgnan di Brazzà intorno al problema suggestivo delle ferrovie strategiche, in rapporto alla frontiera orientale.
« Quanto da trent'anni a questa parte — scriveva il conte di-Brazzà — la nostra vicina ed alleata ha cominciato e continua a fare, sempre con crescente intensità e sotto tutti gli aspetti — non solo a scopo conservativo, ma anche estensivo della offesa — senza curarsi, ed a ragione, di urtare le nostre suscettibilità, è noto a tutti e tanto più a me che soggiorno 3. lungo in Friuli.
« Cosa si sia fatto da parte nostra per far fronte all'attività austriaca è pure a conoscenza di tutti. Non vado ad indagare a chi risalga la responsabilità; ma è positivo che fino a qualche anno fa — sia per ragioni di politica interna, sia per quella esterna, e, diciamolo pure con franchezza, per il sistema dei nostri governanti di non voler affrontare difficoltà — poco si era fatto.
« Non discuto quanto l'articolista chiaramente espone su'la probabilità di successo da parte nostra, sia in caso di guerra offensiva, sia che fossimo semplicemente obbligati a difenderci da un attacco, il che, se era possibile qualche tempo fa, mi pare ora meno probabile. Una cosa sola mi permetto di osservare, con conoscenza di causa, ed è quanto riguarda la costruzione delle ferrovie militari strategiche.
« Già da! 1910 portai la questione in Senato, ed ho
— 150 —
| |
Decreto Filippo Savorgnan Brazzà Friuli Senato Brazzà
|