Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      L'I SCUBOsi addensavano verso le in piazza De Ferrari, attorno al monumento a Garibaldi. Quando, uscendo dall'Hotel de Gèrtes, Pappino Garibaldi, accompagnato dall'onorevole Canepa e da alcuni garibaldini, è apparso, recandosi tosto a prendere posto sulla gradinata del monumento stesso, esse lo hanno acclamato entusiasticamente.
      « L'on. Canepa ha preso per primo la parola, affermando che l'imponentissima dimostrazione interventista era degna delle gloriose tradizioni della nostra città. Ha ricordato quindi le gesta eroiche delle camicie rosse che salparono di qui nel '60, dei carabinieri genovesi e dei garibaldini nelle Argonne. Ha chiuso dicendo della necessità dell'intervento dell'Italia nel conflitto europeo. È stato vivamente applaudito.
      « Salutato da acclamazioni, ha parlato poi Peppino Garibaldi, dichiarando che egli e i suoi sono pronti a sguainare nuovamente la spada per la patria e inneggiando alla liberazione di Trento e Trieste.
      « Da ultimo ha parlato Cosimo Pala, del fascio rivoluzionario interventista, inneggiando anch'egli ai a guerra e affermando che i rivoluzionari, in questo momento, sono pronti ad abbandonare ogni pregiudiziale e a combattere agli ordini della Monarchia.
      « Peppino Garibaldi, i garibaldini e l'on. Canepa, scesi quindi dal monumento, si sono posti alla testa di un corteo imponente che, scendendo per via XX Settembre, si è recato sotto le finestre del Consolato belga a fare un'entusiastica dimostrazione. Peppino Garibaldi, l'on. Canepa, il prof. Tassara dei Mille ed alcuni altri garibaldini sono saliti al Consolato. Frattanto il console belga è apparso alla finestra ed ha salutato i dimostranti con calde parole, dicendosi commosso delle dimostrazioni di simpatia e di amicizia che la popolazione genovese da parecchio tempo dà al Belgio. Egli ha concluso inneggiando alla sempre maggiore grandezza dell'Italia. La folla ha chiesto ancora Peppino Garibaldi. Egli si è affacciato, e mentre il console belga agitava le bandiere d'Italia e del Belgio, ha detto che sarebbe
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 4. L'incubo (I pericoli della neutralità)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 197

   

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