Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
L'I SCUBOlo dobbiamo far valere in faccia a tutti, non solo però contro uno. 11 rispetto, sì, a tutti, ma in casa nostra vogliamo e dobbiamo essere padroni noi. Non abbiamo bisogno di stranieri che ci vengano a insegnare; non abbiamo nulla da imparare. 1 rumori fuori di qui non servono a nulla; il movimento nostro di pressione sia rivolto al governo, dal quale pretendiamo che l'insegnamento sia nostro, perchè se oggi siamo nemici degli uni, domani possiamo esserlo degli altri. Le università italiane, concludo, siano degli italiani. »
Il dottor Castelli, libero docente all'Università di Napoli, indirizzò al professore tedesco contro cui s'appuntavano le ire degli studenti del Politecnico milanese, una lettera in cui era detto :
« ... I giovani suoi allievi hanno seguito certo uno di quegli impulsi generosi che la gioventù italica, più che ogni altra, infiammano e trasfigurano; ed ella vorrà permettermi di ravvisare in questa squisitezza di sensibilità e in questa vivacità di reazione una tal quale superiorità sulle fredde compassate scolaresche di sua maestà imperiale. Ma io non vorrei che ella avesse a lasciare questa mia dolce terra italica con il ricordo di una ingiustizia a torto subita. Forse, penso, il sapere che un caso per molti lati analogo, ma sotto certi aspetti ben più grave è occorso già molti mesi or sono a chi scrive, proprio nella terra che pretende alla somma di tutte le civiltà, varrà ad alleviare alquanto la sua pena____
« Forse sarà di refrigerio anche all'animo suo il trovare dei compagni che l'abbiano preceduto nella sventura, e chissà non abbiano ad essere un poco mitigati i giudizi che ella vorrà trinciare tra i suoi connazionali sul conto degli studenti milanesi.
« Or dunque mi permetto di avvertirla che dopo cinque anni di permanenza in Germania, dopo di aver conquistato in virtù de! mio lavoro assiduo il posto di mitglied all'istituto Speyer, sono stato allontanato fin dal novembre scorso dall'istituto e ho visto cadere tutte le assicurazioni di carriera e di studio, perchè non ho creduto di farmi tedesco per sempre, per motivi puramen-
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