Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      L'I SCUBOdel Consiglio federale che costituiscono il governo svizzero e dei quali due almeno sono latini (il presidente Motta è uno svizzero italiano) si trovino d'accordo per tradire il loro paese a profitto della Germania? fi inaudito. Quanto a un attacco a viva forza, i belgi le hanno mostrato come sarebbe ricevuta in un paese neutro, fiero della sua onestà e sollecito dei suoi doveri. Gli svizzeri farebbero il loro dovere come i belgi l'hanno fatto, e con maggior successo, perchè hanno alla frontiera 300 mila uomini, perfettamente esercitati e inquadrati, eccellenti tiratori, mobilizzati dal mese di agosto e attualmente trincerati in modo formidabile.
      « Delle dichiarazioni molto recise sono state fatte in Isvizzera sulla ferma volontà di difendere la neutralità svizzera contro tutti. Esse non erano necessarie, d'altronde, e gli italiani debbono essere a questo riguardo pienamente rassicurati. La neutralità svizzera li copre completamente al nord ed essi non hanno davanti a loro che un solo nemico: quello che fu sempre il nemico e l'oppressore del loro paese. l'Austria che sta per entrare in agonia e la cui successione spetta loro di diritto per una buona parte — a condizione di saperla rivendicare e prendere. E questa è la volontà unanime della nazione ».
      Questo scritto persuase molti. Tuttavia il Messaggero giustamente osservava :
      « Sappiamo bene : i caporali del neutralismo italiano metteranno in quarantena le affermazioni dell'onorevole Lorand. — Che volete! È un deputato belga che parla; è un interessato all'intervento italiano... Non è lui che può sapere la verità sulle cose della repubblica elvetica... »
      A queste deprecazioni il giornale romano rispondeva poi con le seguenti dichiarazioni della National-Zei-tung di Basilea :
      « 1 nostri vicini d'Italia considerano gli svizzeri tedeschi come una specie di fenomeno imbastardito della razza germanica, ma essi ci giudicano senza conoscere le nostre istituzioni democratiche e religiose, i nostri costumi popolari, il nostro amore appassionato ed infles-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 4. L'incubo (I pericoli della neutralità)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 197

   

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