Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIA
« L'azione assicura l'avvenire dell'Italia, e i negoziati, che il principe di Biilow si sforza di mantenere aperti, non possono ohe compromettere questi profitti insieme all'avvenire e al prestigio del paese.
« Queste trattative non servono che agli interessi dei tre imperatori che, nelle condizioni in cui si trovano, temono di aver a che fare con un nuovo avversario.
« L'Italia non ha nessun vantaggio a prolungare le conversazioni, la cui impossibilità di riuscita appare sempre più evidente. Tutto ha dimostrato che la neutralità non può dare all'Italia le soddisfazioni che essa reclama da più di mezzo secolo. L'occasione di realizzare queste aspirazioni le si presenta e non si vuol lasciarla passare.
« 11 governo italiano ha avuto la previdenza di prendere tutte le precauzioni militari necessarie, -per essere in grado di ricorrere alle armi se i mezzi diplomatici non bastassero, come d'altronde sarà facile prevedere.
« Questa chiaroveggente preoccupazione è oggi giustificata su ogni punto. L'inutilità dei negoziati con Vienna essendo dimostrata, i neutralisti italiani non possono, senza abdicare al sentimento nazionale, esigere che il paese assista nella impassibilità agli avvenimenti, che precipitano e incalzano, e il giorno in cui il governo di Vittorio Emanuele III credesse di dover ricorrere alla forza delle armi, essi lo seguiranno con lo stesso cuore del resto della nazione tutta. »
A Londra si andava formando una valutazione non meno giusta delle condizioni di spirito dominanti in 1-talia.
Ernesto Smith, inviato speciale in Italia dal Daily News, mandò al suo giornale una lunga lettera, in cui passava in rivista la situazione e diceva che l'attitudine dell'Italia veniva fraintesa in molti circoli esteri. Dai telegrammi che giungono da giornali dei paesi alleati e neutrali — egli diceva — sembra che l'Italia stia aspettando come si mettono le cose. E soggiungeva :
« Tali impressioni sono eirate e danno una idea ingiuriosa dell'attitudine dell'Italia. Sin dal principio di a-gosto si riconobbe qui immediatamente che gli alleati
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