Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAla Sera, in data 2 maggio, pubblicava queste informazio ni del suo corrispondente da Pietrogrado :
« La stampa russa è divisa fra coloro che sostengono che è stato già concluso un accordo fra il Governo di Roma ed i Gabinetti di Parigi, Londra e Pietrogrado, e coloro che smentiscono una simile affermazione. Tuttavia si comprende che hanno precorso gli avvenimenti i primi, i quali hanno avuto troppa fretta a dichiarare che si era venuti ad una vera intesa scritta e perfino sottoscritta; e sono al contrario più prossimi al vero gli a'-tri, che affermano che un ravvicinamento diretto reale può essersi effettuato fra i Governi interessati, e cioè l'Italia e le Potenze della Triplice Intesa. Così, al punto a cui sono arrivate le cose, tutto lascerebbe credere che si possa arrivare fra breve e nel modo più soddisfacente ad un accordo concreto e definitivo. »
In Italia le clamorose manifestazioni nelle vie delle città erano cessate, per dar luogo a quella silente ed acuta aspettazione che precede le grandi crisi. lVIa non mancavano significanti episodi rivelatori dello stato d'animo della nazione.
Tra i significativi episodi che in varie città d'Italia si svolsero, documentando il sempre più risoluto o-rientamento della pubblica opinione, non va dimenticato quello ch'ebbe luogo all'Università di Bologna, alla chiusura de'l corso di clinica del prof. Augusto Murri.
Egli rivolse ai suoi allievi queste parole :
« Voi sapete quali siano le mie convinzioni. Io non credo alla necessità della guerra come fatto sociale ed umano; io credo solo che la stoltezza e la perfidia possano trascinare i popoli a questa orrenda sciagura dei conflitti armati. Da lungo tempo la Germania si preparava alla guerra. Vittorio Alfieri, fino dalla fine del 700, la chiamava nei suoi ricordi una grande caserma; ed io nel '66, al ritorno delle truppe dalla campagna contro ¦l'Austria, mentr'ero in Germania per ragioni di studio, potei constatare la più spaventosa e perfetta delle organizzazioni militari. E qualche amico mi scriveva alcun
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