Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GVERRÀ D'ITALIAdisciplina, aperto a tutti gli effluvi e gli impulsi corroboranti del secolo nascente, mostra adunque col fervido accento di amare l'energia dell'azione. Basta la bella e nova promessa ad infondere un alito di freschezza, una nota di originalità baldanzosa al regno nuovo : basta quella grande e fiera parola per ringiovanire, per corroborare la monarchia plebiscitaria. »
      Grande parola, infatti, Yiniziatioa. 11 carattere di re costituzionale può limitare, non certo impedire la regia iniziativa. Senza eludere la lettera della Costituzione, quanti momenti, quanti aspetti della vita nazionale possono offrire ad un monarca moderno il modo di far valere l'iniziativa propria!
      Re Vittorio, con la semplicità che è pregio nobilissimo della sua indole, compì in ogni occasione l'ufficio di sovrano iniziatore. Nelle ore del dolore egli diede pr-mo l'opera sua al popolo : tra disagi e pericoli egli fu dovunque presente. Per quindici anni fu il primo cittadino d'Italia, come poi doveva diventarne il primo soldato.
      I nuovi eventi trovarono il Re preparato alla grande opera, che doveva maturare i nuovi destini della nazione. Tra coloro che fin dall'inizio videro la via, per cui doveva fatalmente passare la nuova storia d'Italia, fegli fu certamente il primo. Ne la riserva derivante dal suo altissimo ufficio gli impedì qualche significante manifestazione.
      Così al telegramma augurale di Roma nella ricorrenza del 20 Settembre, egli rispondeva con queste parole, che racchiudevano una grande promessa :
      « Al Popolo di Roma ed alla sua Rappresentanza ricambio il saluto; ed in questo giorno solenne riconfermo la fede nella prosperità e nella grandezza della Patria, alla quale io consacro, come fecero i miei Maggiori, tutti i miei pensieri e tutta l'opera mia. »
      Era in questa frase regale una vibrazione, che destò nell'anima del popolo una gagliarda rispondenza.
      « Noi avevamo bisogno — osservava il Corriere della Sera — di questa parola, se essa, come vogliam credere, è l'espressione di quella stessa crisi che agita lo
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 5. I veggenti (L'orientazione dei partiti)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 177

   

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