Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      I VEGGENTIspirito di ogni italiano il quale sia conscio dei diritti e dei doveri che incombono all'Italia mentre la storia avvenire dell'Europa si sta foggiando sui campi di battaglia più grandiosi e più vasti che l'umanità abbia insanguinati.
      « G siamo sottratti alla lotta quando ci è sembrato che nè le alleanze contratte nè i nostri interessi materiali e morali ci imponessero e ci consigliassero di unirci ai nostri alleati. Noi cioè non abbiamo voluto partecipare ad una guerra di aggressione, ad una guerra per giunta nella quale, pur vincendo, avremmo dovuto dar mano noi stessi alla rovina dei nostri supremi interessi nell'Adriatico ed in Oriente e allo stabilimento di una egemonia austro-tedesca della quale avremmo sentito l'oppressione fra i primi. Ma la neutralità se trova tranquilla, serena, quasi soddisfatta, quella parte dell'opinione pubblica che non può, non sa o non vuole figgere lo sguardo nell'avvenire, preoccupa, agita, rende irrequieti quanti invece vedono nei campi di Francia, di Prussia, di Galizia e di Bosn a essere in giuoco anche la nostra condizione futura. 1 contendenti ci chiamano con lusinghe e con minacce. Noi stiamo ancora alla finestra esitanti a dir la decisione nostra. Fin quando?...
      « Gli stessi sacrifici colossali d'interessi e di vite u-mane, che il conflitto involge, devono richiamarci ad u-na valutazione profonda delle sue cause, devono farci intuire che nelle nostre mani non è tanto il destino nostro immediato, quanto quello delle generazioni italiane future.
      « Questa coscienza profonda del dovere verso la patria ci pare espressa nelle parole del Sovrano, che ad essa ora riafferma di consacrare tutti i suoi pensieri e tutta 1 opera sua. Così faccia ciascuno nei limiti delle proprie forze, ciascuno porti il suo contributo alla determinazione di una coscienza nazionale alta e disinteressata, dalla quale il governo tragga luce ed energia nei suoi passi. »
      11 Governo, a sua volta, aveva mostrato di veder giusto. Senza esitazione, senza ritardo, Salandra aveva


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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 5. I veggenti (L'orientazione dei partiti)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 177

   

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