Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
III LIBERALI E IL « CORRIERE DELLA SERA >,
Un partito feudale — Il merito del «Corriere della Sera» — Luici Albertini senatore — La campacna dell'on. Torre — L'ironia di Janni — G. A. Borgese, Piero Giacosa, Ugo Ojetti, Luca Beltrami — Il vero problema politico — Il dovere giornalistico — «Inertia sapienti* »? — I deputati liberali di Destra — Dovere di partito — Galba lontano... — L'obbligo del Parlamento — L'inversione dei luoghi comuni — Il sogno pangermanista — « Medioevalismo » tedesco — Esami di coscienza — Il iGiornale d'Italia» — Parole significative — Il movimento liberale a Milano.
Il partito liberale in Italia manca d'un'organizzazio-ne -unitaria. Non v'è una direzione centrale e nemmeno un programma unico. L'azione di questo pur numeroso ed efficiente partito, è determinata da aggruppamenti locali e da influenze di uomini : è una specie di regime feudale.
Date queste condizioni particolari, eTa diffìcile che la situazione eccezionale creata all'Italia dallo scoppio della guerra europea trovasse il partito liberale concorde in un solo appTezzamento. Questa ipotetica concordia si mostrò poi nella pratica anche più irrealizzabile per il fatto che quel partito aveva posto per lunghi anni la Triplice Alleanza a base dei propri concetti di politica estera : e non tutti erano disposti a mutare, per quanto molti altri considerassero fin dal primo istante l'azione degli Imperi centrali, suscitanti la guerra a nostra insaputa, come una rottura insanabile dei patti antichi.
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