Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
1 VEGGENTIData la mancanza, nel partito liberale, di una rico-no;ciuta autorità, data la conseguente e tradizionale mancanza di disciplina, si poteva prevedere che nella grande ora decisiva, in cui la concordia doveva essere il primo dovere, quel partito si sarebbe mostrato inferiore al suo compito storico ed al suo passato. Se così non accadde, se l'autorità di quel partito non naufragò in un pelago di meschini dissensi interni, se esso riuscì a costituire un ragguardevole fascio di forze, risolute ad avversare ogni politica di dedizione, il merito precipuo va attribuito ad un giornale.
Senza aver mai voluto assumere la veste d'organo del partito liberale, mantenendo anzi in ogni circostanza la propria libertà d'azione, il Corriere della Sera era tuttavia l'interprete di gran lunga più autorevole delle idee fondamentali di quel partito. Anzi si può dire che la mancanza di unità formale del partito abbia spesso trovato nella larga diffusione di quella voce indipenderv te e seria un efficace correttivo.
Fu il Corriere della Sera che, nell'ora in cui si dovevano decidere i destini d'Italia, seppe intonare il partito liberale a quell'indirizzo di politica indipendente, vigorosa, consapevole dei doveri, degli interessi, delle idealità della nazione, nel quale poi la maggioranza grandissima degli italiani si mostrò entusiasticamente concorde.
11 merito maggiore di questo atteggiamento fermo, preveggente, fecondo d' alti risultati, spetta in primo luogo a Luigi Albertini, direttore del giornale. Lo riconobbe la pubb-ica opinione : e salutò con plauso la sua nomina a senatore, nella quale vide il giusto riconoscimento sopratutto di questa sua benemerenza.
A far trionfare quella politica nazionale che doveva condurre l'Italia all'intervento, diedero opera con lui altri scrittori. Mirabile, indefessa, lungimirante fu 1* a-zione spiegata dall'on. Torre, che fece valere in una folta serie di scritti la sua visione larga ed insieme acuta dei problemi di politica estera. Meno appariscente, ma in diverso modo pure efficacissima fu l'opera di Ettore Janni : la sua punta polemica e la sua tagliente i-
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