Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIA .
      ronia sfatarono pregiudizi, rintuzzarono attacchi e contribuirono all'impostazione dello spirito pubblico.
      Altre penne vigorose concorsero al grande intento : G. A. Rorgese scrisse nel giornale milanese pagine di profondo pensiero e di verità rivelatrice; Piero Gia-cosa e Ugo Ojetti spesero nobilmente la forza convincente e le superiori finalità della loro nitida prosa : Luca Beltrami portò nella battaglia quella sua particolare ironia, impastata di sottilissima! e chiaroveggente osservazione : quella sua causticità dall'andatura bonaria e pur efficiente come una pietra infernale...
      Nei primi giorni della conflagrazione, quando i belligeranti si palleggiavano la responsabilità d'aver voluto la guerra, l'on. Torre tagliò corto ad ogni incertezza con un limpido articolo, del quale basta riferire la chiusa :
      « Berlino volle il conflitto — egli scriveva — calcolando che oggi fosse più facile la vittoria che domani; non calcolando la vera situazione che veniva a creare all'Italia sulla base del trattato; non calcolando che l'Inghilterra partecipasse anche lei all'immane lotta. La spaventosa tragedia poteva essere risparmiata. Austria e Germania hanno voluto invece che si compiesse. »
      Proclamata la neutralità italiana, i giornali viennesi si studiarono di menomarne il significato. 11 Neues Wiener Tagblatt l'attribuiva a ragioni economiche e militari. E l'on. Torre rispondeva :
      « Il giornale ufficioso austriaco mira evidentemente a rimpiccolire le ragioni per cui la neutralità italiana fu proclamata, e a rimpiccolire sopra tutto la situazione dell'Italia. Ora è bene che in Austria-Ungheria non si creda che quello che scrive il giornale di Vienna risponda alla realtà e alla verità.
      «. La neutralità nostra non fu decisa per ragioni e-conomiche, e tanto meno perchè l'esercito che combattè in Libia — che è soltanto una. piccola parte dell'esercito nazionale — sia stanco ed abbia bisogno di riposo. La guerra di Libia richiese senza dubbio sacrifici economici, ma non tali da rendere impotente, come il gior-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 5. I veggenti (L'orientazione dei partiti)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 177

   

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