Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
I VEGGENTItazione e a ogni risoluzione più grave, e, per questa preparazione delle forze di terra e di mare, le spese indenti che toccano ormai il miliardo, affrontate senza titubanza, con piena fiducia nello spirito di sacrificio della nazione, permettono — e quasi impongono — di credere che fra tali segni d'un largo riconoscimento delle necessità superiori non possano maturare eventi meschini. »
Intanto nelle colonne dell'autorevole giornale milanese anche scritti d'indole non strettamente od esclusivamente politica concorrevano al fine di orientare la pubblica opinione alla stregua delle nuove condizioni create dalla guerra.
G. A. Borgese, ad esempio, metteva acutamente in rilievo l'inversione di luoghi comuni che stava compiendosi : e passava in rassegna i partiti nei loro nuovi atteggiamenti.
« Nei partiti di mezzo — egli scriveva — se facciamo astrazione da certi gruppi nei quelli s-i manifestò una più rapida intuizione storica e che perciò divennero i veri rappresentanti dello spirito nazionale, capita molto spesso di vedere stimabili persone lacerate da un crudele dilemma : augurare la vittoria alla Germania, cioè un padrone al mondo e in primo luogo all'Italia? ovvero augurarla alle forze avverse, preservando all'Italia l'indipendenza, procurandole forse la grandezza, ma contribuendo a far trionfare tendenze politiche tumultuarie e scervellate, ideologie rancide? L'eventualità di uno spostamento di forze, di uno chassez-croisez di alleanze per cui la guerra finisca in un modo che non sia precisamente nè l'uno nè l'altro di quelli che per ora si sperano e si temono, è ancora un'ipotesi troppo aerea e sfumata di contorno per offrire un rifugio a queste a-nime amletiche. In ogni modo, alla fin fine, anche se la Germania (che in questo momento supponiamo destinata a un esito non felice) riuscirà a salvare l'onore e qualche apparenza di compenso, ed a riemergere abbastanza viva da questo diluvio universale, ciò vorrà dire che non sarà stata disfatta. Ma vinta sarà sempre.
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