Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAsivo, esso costituisce un perpetuo elemento di lotta e di entusiasmo nel mondo. 11 quale vive ed avanza in virtù di queste nazioni dinamiche : che, se tutte le nazioni fossero cristallizzate e chiuse in esatti confini com'è la Spagna e come certa gente nostra vorrebbe l'Italia, già da un pezzo la terra sarebbe gelida e vecchia come la luna. Non potendo essere loro patria un territorio preciso, è patria dei tedeschi un'idea, uno slancio vitale. Non essendo protetti da una conchiglia, hanno imbracciato uno scudo di combattimento.
      « Così, fino a che vi saranno tedeschi nel mondo e vi sarà forza di resistenza contro la furia teutonica presso di noi non tedeschi, vi sarà guerra e gioventù nel mondo. »
      Piero Giacosa studiò il fenomeno del « medioeva-lismo » germanico. E venne a parlare dell'indole,' della piega intellettuale, degli usi sociali del popolo tedesco, con finissimo spirito d'osservazione :
      « Il difetto più evidente della intellettualità germanica consiste nella mancanza o nella insufficienza del senso della misura, senza del quale non c'è arte; e questa gente s'illude di supplirvi coll'esagerazione delle grandezze o dei contrasti. Ma è uno sforzo il quale non conduce se non a introdurre nell'arte la mostruosità e-spressa da quell'aggettivo kolossal, che è il degno esponente di questo quarantennio di delirio delle grandezr ze. Da un monumento a un manuale, da un duetto d'opera ad una bocca di mortaio, da una reclame commerciale ad un discorso principesco, da un ornato decorativo a un bombardamento, tutto è fuor di misura.
      « Anche nella vita quotidiana l'esagerazione è palese; vi è un eccesso nella rigidità e nella etichetta militaresca dei loro atteggiamenti, come vi è un eccesso nella loro ossequiosità, che ci turba perchè contrasta alla nostra idea che la cortesia e le buone maniere siano un insieme di pratiche destinate ad attenuare non ad accentuare le differenze gerarchiche sociali. Si direbbe che la condotta dell'uomo civile per loro è regolata daun determinato numero di possibilità, ciascuna delle — —


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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 5. I veggenti (L'orientazione dei partiti)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 177

   

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